lunedì 25 gennaio 2010

Appello per il Dr. Ebrahim Yazdi, prigioniero politico in Iran

Famiglia Yazdi, 18/1/2010. Tradotto da Tlaxcala
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Nel nome di Allah, l’Assoluto Benigno e Misericordioso.

Care sorelle e fratelli nell’Islam, Assalamu alaikum.

Noi ci appelliamo a voi per aiutare a salvare un vostro fratello e nostro padre, il Dr. Ebrahim Yazdi, in un momento di grande bisogno.

Se voi eravate negli Stati Uniti negli anni 1960 e 1970, allora sicuramente conoscerete già Ebrahim Yazdi come uno dei fondatori e primi dirigenti della “Muslim Students Association, MSA – Associazione degli studenti musulmani”, della “Islamic Society of Greater” nei pressi di Houston e dell’Associazione islamica di medicina. Voi dovreste ricordarvi della sua famiglia, Ebrahim, sua moglie Sourour e i loro sei bambini, come un essenziale punto di riferimento di tutti i congressi annuali della MSA. 

Forse voi ricorderete che, dal giorno in cui Ebrahim Yazdi è arrivato negli USA nel 1956, si è adoperato incessantemente e con musulmani di qualsiasi ambiente per costruire organizzazioni musulmane fondate sull’unità e sulla tolleranza.

Potrebbe darsi che qualcuno di voi abbia accompagnato attraverso tutti gli USA il Dr. Yazdi nelle sue trasferte per visitare musulmani in carcere, o nelle sue raccolte di fondi in favore di moschee.

Forse qualcuno di voi potrebbe essere stato collega del Dr. Yazdi presso il “Baylor College of Medicine” di Houston, o avere pregato con lui, al Centro medico del Texas.

Qualcuno di voi potrebbe essere forse una delle tante persone che lo hanno aiutato ad edificare la prima moschea di Houston o uno di coloro che hanno accompagnato il vostro fratello Ebrahim nei suoi dialoghi interreligiosi mensili a Houston con sacerdoti, rabbini e pastori locali.

Forse siete al corrente ugualmente che Ebrahim Yazdi, da 60 anni, è stato un leader nello sforzo di fare del suo paese natale, l’Iran, un posto dove le persone potessero trovare rifugio dalle ingiustizie e dall’oppressione.

Forse voi potete ancora ricordare che nel maggio 1978 ha abbandonato una vita agiata negli USA per andare a lavorare con i dirigenti del movimento islamico in Iran.

Forse vi ricordate di averlo visto alla televisione nel ruolo di ministro degli Affari Esteri subito dopo la rivoluzione. In questo ruolo, Ebrahim Yazdi ha lavorato senza tregua per unire le nazioni musulmane nel sostenere la causa dei musulmani vittime di ingiustizie nei loro paesi, come l’Afghanistan e la Palestina.
Come uomo di radicati principi e di fede musulmana, ha dato le dimissioni dal suo incarico nel novembre 1979 per protestare contro la cattura in Iran di diplomatici presi come ostaggi e contro la direzione autocratica che il nuovo regime stava prendendo.

Dopo il 1979, Ebrahim Yazdi ha consacrato la sua vita per orientare l’Iran verso la libertà e la democrazia, con quelle modalità che devono essere coerenti con la nostra fede islamica. Egli crede che la dittatura sia ingiusta, irrispettosa della dignità umana, e dunque non islamica. È stato una incrollabile voce della ragione e della tolleranza. Allo stesso modo, è stato un campione dei diritti dei gruppi etnici minoritari in Iran, come i Curdi e i Belucistani, e delle minoranze religiose, come i seguaci dell’Islam sunnita e del Sufismo.

Nel corso degli anni, Ebrahim Yazdi ha pagato un caro prezzo, ha subito aggressioni fisiche ripetute, catture, condanne e imprigionamenti. Ma oggi, alhamdulillah, la maggioranza dei dirigenti politici e religiosi dell’Iran, comprese le giovani generazioni, hanno finito per accettare la sua visione di un Iran libero, democratico ed islamico.

Disgraziatamente, una cricca minoritaria al potere si oppone ostinatamente alle riforme e ha attaccato ed arrestato tanti oppositori.
Ebrahim Yazdi, vostro fratello, nostro padre, è uno di quelli che sono tenuti in carcere a Téhéran.

A 78 anni, è sopravvissuto anche ad un cancro, è il più anziano fra i dissidenti imprigionati. È stato arrestato alle ore 15 del  27 dicembre 2009 presso il suo domicilio. L’unico suo crimine è stato quello di parlare e di scrivere la verità, con forza, ma pacificamente.

Il suo stato di salute è cattivo e in prigione subisce un deterioramento. Le sue cure mediche contro il cancro hanno reso necessario l’uso di un catetere e per questo Ebrahim viene esposto ad un rischio estremo nelle condizioni igieniche deplorevoli delle carceri iraniane. I medici curanti hanno presentato un’istanza presso le autorità per consentire un suo ricovero ospedaliero, o perché sia assegnato agli arresti domiciliari sotto sorveglianza, ma al presente questi appelli umanitari sono stati ignorati. 

Noi sappiamo che nostro padre si sta domandando se le sue sorelle e i suoi fratelli musulmani negli USA si ricordano ancora, o se si preoccupano, di lui.  Non occorre citarvi i numerosi versetti del nostro venerato Corano in cui veniamo incoraggiati a parlare in favore della giustizia e a liberare i prigionieri. Noi facciamo appello a voi, nostre sorelle e fratelli musulmani che vi trovate fuori dell’Iran, ad elevare la vostra voce in favore della liberazione di Ebrahim Yazdi.

Cosa potete fare? Scrivere una lettera, breve e semplice, diretta ai tre dirigenti della Repubblica islamica d’Iran indicati più avanti.  Tutto dimostra che questi dirigenti tengono bene in considerazione ciò che i musulmani del mondo intero pensano di loro.

La vostra lettera sarà più efficace se voi farete appello – con rispetto e sulla base dei principi islamici – a che Ebrahim Yazdi e altri prigionieri politici non violenti siano liberati immediatamente.

Vi preghiamo di incoraggiare le organizzazioni islamiche di vostra appartenenza a fare lo stesso.
Perciò, vi preghiamo di indirizzare le vostre lettere a queste tre persone:
• Ayatollah Syed Ali Khamenei, leader della Repubblica islamica d’Iran, Pastor Complex, Imam Khomeiny Street, Téhéran, Iran
• Dr Mahmoud Ahmadinejad, Presidente dell'Iran, Pastor Complex, Imam Khomeiny Street, Téhéran, Iran
• Dr Ali Lariani, Presidente del Majlis Shura Islami Iran, Pastor Complex, Imam Khomeiny Street, Téhéran, Iran
Per misura di sicurezza, vi invitiamo ad inviare una copia della vostra lettera a:
• M. Mohammad Khazaee, Rappresentante permanente della Repubblica islamica d’Iran presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite, 622 Third Ave, New York NY 10017
Siate certi che qualsiasi buona azione che voi farete a questo riguardo sarà vantaggiosa per voi e per tutti i musulmani. In questo modo, farete sapere a coloro che governano l’Iran che il mondo musulmano sta osservandoli e che noi siamo preoccupati dell’ingiustizia fatta alle nostre sorelle e ai nostri fratelli.

E, Inch'Allah, quando Ebrahim Yazdi e gli altri prigionieri politici saranno liberati, saranno più forti per il vostro appoggio.
Jazakumallahu khairan,
la Famiglia Yazdi
Per maggiori informazioni, per favore contattate FreeEbrahimYazdi@gmail.com 

martedì 19 gennaio 2010

Armi ad uranio, radioattività di “basso livello” e bimbi deformi


di Paul  ZIMMERMAN, 1-1-2010. Tradotto da Curzio Bettio, Tlaxcala
Originale :
Uranium Weapons, Low-Level Radiation and Deformed Babies

Un impressionante aumento nel numero di bambini nati con malformazioni congenite è stato di recente denunciato dai medici che operano a Falluja, Iraq [1]. Una delle cause suggerite per questa situazione preoccupante è l’esposizione della popolazione a radiazioni prodotte da armi ad uranio. La comunità internazionale per la protezione dalle radiazioni respinge questa spiegazione come completamente infondata dato che (1) la dose di radiazione a cui è sottoposta la popolazione dell’Iraq è troppo bassa e (2) non sono state riportate prove di malformazioni fetali fra i discendenti dei sopravvissuti ai bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki.
Questa giustificazione cosiddetta scientifica è profondamente mistificante, in quanto non aderente con le attuali basi di conoscenza. Esistono prove abbondanti che dimostrano con chiarezza che malformazioni alla nascita sono state procurate da livelli di radiazione nell’ambiente stimati sicuri dalla comunità internazionale per la protezione dalle radiazioni.
Alla luce di queste conoscenze, la contaminazione da uranio non può essere sbrigativamente rigettata come fattore di rischio per i nascituri.

La distruzione del reattore nucleare di Chernobyl ha prodotto un tipo di esposizione radioattiva differente da quella rappresentata dalla bomba atomica.
In Giappone, le vittime furono esposte ad un flash istantaneo di radiazioni gamma e di neutroni che dall’esterno andò a colpire i loro corpi.
Al contrario, l’incidente di Chernobyl ha disseminato dal cuore del reattore attraverso l’Europa microscopiche particelle radioattive, che sono state poi inalate ed ingerite dalla popolazione.
In questa situazione, coloro che sono stati contaminati hanno cominciato ad essere esposti di continuo e dall’interno a radiazioni di “basso livello”. 
Secondo le attuali teorie sugli effetti radioattivi abbracciate dalla comunità internazionale per la protezione dalle radiazioni, non vi è differenza qualitativa fra i due tipi di esposizione. Quello che importa è la quantità totale di energia che arriva al corpo.
Quindi, gli effetti sulla salute esperimentati dai sopravvissuti di Hiroshima e Nagasaki possono venire considerati essere rappresentativi degli effetti sulla salute prodotti da una esposizione radioattiva di natura qualsiasi.
Nel caso di malformazioni fetali, questa presunzione si è dimostrata sbagliata. Come risultato dell’esposizione dall’esterno in Giappone, non vi è stato aumento di malformazioni fetali fra i bimbi i cui genitori erano stati esposti ai bombardamenti. [2]
In contrasto, malformazioni fetali indotte da radiazioni sono state documentate nelle popolazioni esposte a radiazioni di “basso livello” generate da contaminazione interna.
Alla luce di questi dati contrastanti, risulta ovvio che la teoria accettata sugli effetti radioattivi è erronea e necessita di correzioni. Le informazioni che seguiranno dimostreranno che il rischio per il nascituro viene generato da materiale radioattivo disperso nell’ambiente. 
Nel libro Chernobyl: 20 Years On, un capitolo è dedicato alla discussione sulle malformazioni fetali nei bambini che, mentre si trovavano in gestazione nel grembo delle loro madri, venivano esposti alla radioattività rilasciata dal reattore di Chernobyl [3].
L’autore fornisce una visione d’insieme di un gran numero di studi che confermano come “bassi livelli” di radiazione presenti in molte aree dell’Europa dopo Chernobyl sono stati responsabili per una larga varietà di malformazioni fetali.
Queste malformazioni sono avvenute dove l’esposizione alle radiazioni veniva giudicata dalle agenzie per la protezione radioattiva essere troppo debole per giustificare preoccupazione.
Sono citati quindici studi che dimostrano un aumento nell’incidenza di una grande varietà di malformazioni congenite. Altri studi citati confermavano l’aumento nella percentuale di nascite di bambini morti, di mortalità infantile, di aborti spontanei e di bimbi nati sottopeso. Inoltre veniva documentata un’elevata incidenza della sindrome di Down. In aggiunta, veniva registrato un eccesso di varietà di altri disturbi della salute, che comprendevano ritardo mentale ed altre sindromi mentali, malattie del sistema respiratorio e di quello circolatorio e asma. 
In un capitolo separato dello stesso libro, Alexey Yablokov dell’Accademia Russa delle Scienze forniva una rassegna di un corpo voluminoso di ricerche condotte dopo Chernobyl. 
Relativamente agli studi sulle malformazioni fetali, egli citava un’accresciuta frequenza nel numero di malformazioni congenite che comprendevano labbro e/o palato fesso (“labbro leporino”), raddoppio dei reni, polidattilia (dita delle mani e dei piedi in numero superiore), anomalie nello sviluppo dei sistemi nervoso ed ematico, amelia (anomalia segnata da arti ridotti), anencefalia (sviluppo subnormale del cervello), spina bifida (chiusura incompleta della colonna spinale), sindrome di Down, aperture anomale esofagee ed anali, e malformazioni multiple presenti simultaneamente [4]. 
Il largo spettro di malformazioni fetali prodotte dall’incidente di Chernobyl non può essere giustificato dai dati raccolti sui sopravvissuti di Hiroshima e Nagasaki.
Esiste un filone di prove convincenti che qualcosa è sbagliato nell’attuale campo della protezione da radiazioni.
Ma esiste un ulteriore problema. La dose limite di radiazione suggerita in grado di interferire con lo sviluppo del feto, sempre basata sulle ricerche dal Giappone, è tra le cinquanta e le cento volte più alta di quella che la comunità per la protezione dalle radiazioni insiste come tipica esposizione in quelle aree dell’Europa in cui comunque è stata documentata una elevata frequenza di malformazioni fetali. 
Come possiamo dare un senso a queste contraddizioni? Gli studi sui cromosomi condotti nelle regioni contaminate forniscono la risposta.
In individui esposti a radiazioni ionizzanti, in linfociti periferici, quei linfociti in circolazione nel sangue, si verifica un’elevata presenza di certi tipi di aberrazioni cromosomiche [3,5].
Di particolare interesse sono i cromosomi dicentrici che si producono quando una radiazione scinde entrambi i filamenti della doppia elica del DNA in due cromosomi contigui e poi il materiale genetico si ricombina in modo non corretto.
Un aumento nella relativa frequenza di queste strutture ricombinate in modo aberrante serve da indicatore biologico dell’esposizione radioattiva, questione indipendente ed immune da falsità e da propaganda politica. 
Andando nello specifico, l’aumento percentuale di queste aberrazioni è proporzionale alla dose di radiazioni ricevuta. Quindi, la loro frequenza può essere usata per determinare l’effettivo livello di esposizione in individui contaminati.
Studi di questa natura sono stati condotti in Europa in seguito all’incidente di Chernobyl [3].
Questi studi hanno dimostrato che le valutazioni ufficiali sulla dose di esposizione rese pubbliche dalle agenzie per la protezione dalle radiazioni erano deplorevolmente erronee, sottostimando in modo grossolano l’esatto livello di esposizione della gente in tutta Europa.  
Questa discrepanza getta ulteriori dubbi sull’onestà scientifica di queste organizzazioni che si suppone dovrebbero proteggere il mondo dall’inquinamento radioattivo. Quando si combinano gli studi sulle aberrazioni cromosomiche con gli studi sulle malformazioni genetiche, la scienza parla di per sé: la popolazione di molte zone dell’Europa ha ricevuto da Chernobyl dosi molto più alte di quelle dichiarate e le malformazioni fetali sono state indotte da dosi più basse di quelle suggerite dall’attuale scienza per la protezione dalle radiazioni.
Come la nube radioattiva da Chernobyl si diffondeva su tutto il pianeta, i governi trasmettevano rassicurazioni ai loro cittadini in ansia, che non vi era motivo di preoccupazione, che le dosi di radiazioni sulle persone erano troppo basse per produrre effetti nocivi sulla salute.
Politicamente motivate, queste comunicazioni erano malconcepite dal punto di vista medico. Quello che diveniva palese dopo l’incidente era che i bambini venivano esposti alla pioggia radioattiva di   Chernobyl, mentre si trovavano ancora nel grembo delle loro madri, questo comprovato da una elevata incidenza di sviluppo di leucemia, fin dalla prima ora della loro nascita [6,7].
Rilevante per questa discussione è il fatto che una mutazione genetica che avviene nell’utero è una causa della leucemia infantile [8,9].
In paesi, dove sono stati raccolti dati inconfutabili relativi ai livelli di ricaduta radioattiva depositata sull’ambiente, alle dosi di radiazione sulla popolazione e all’incidenza della leucemia infantile, è emerso un uniforme andamento inequivocabile: la popolazione, oggetto di studio, di bambini nati durante il periodo di 18 mesi successivi all’incidente soffriva in percentuale superiore di leucemia nel suo primo anno di vita rispetto ai bambini nati prima dell’incidente o a quelli nati dopo l’incidente, quando il livello della possibile contaminazione da parte delle madri era sicuramente diminuito.
Questo veniva confermato da cinque studi separati, condotti indipendentemente l’uno dall’altro: in Grecia [9], Germania [10], Scozia [11], Stati Uniti [12] e Galles [13].
Ancora qui vi è la prova che le malformazioni erano state indotte nei feti, come abbiamo riferito, cosa che la comunità per la protezione radioattiva afferma non essere possibile.
Secondo la Commissione Europea sui Rischi da Radiazione (ECRR), questi risultati forniscono la prova indiscutibile che il modello di rischio assunto dalla Commissione Internazionale per la Protezione Radiologica (ICRP) rispetto alla leucemia infantile è in errore per un fattore compreso fra le 100 e le 2000 volte; quest’ultima cifra porta a concludere per un’incidenza continuata in eccesso di leucemia, quando la popolazione dei bambini studiati continua ad aumentare di età. [6].
Sui cromosomi sono stati condotti altri tipi di studi, che dimostrano come la radioattività presente nell’ambiente produce sul DNA danni che si trasmettono alla prole futura.
I minisatelliti sono identiche corte sequenze di DNA che si iper-ripetono in serie lungo un cromosoma.  Queste sequenze di DNA non programmano la costruzione di qualche proteina.
Ciò che caratterizza questi minisatelliti è che assumono spontaneamente replicazioni tramite mutazione ad una frequenza che risulta 1.000 volte più alta di quella dei geni che codificano le normali proteine.
Il Dr. Yuri Dubrova, attualmente all’Università di Leicester, per primo ha riscontrato che queste sequenze di DNA possono essere utilizzate per registrare mutazioni genetiche indotte da radiazioni, dimostrando che la loro nota velocità di mutazione viene ad aumentare successivamente all’esposizione radioattiva.
Dubrova e i suoi collaboratori hanno studiato la frequenza delle mutazioni minisatellitari in famiglie che hanno vissuto in aree rurali pesantemente contaminate del distretto di Mogilev di Belarus dopo la catastrofe di Chernobyl [14]. È stato riscontrato che la frequenza delle mutazioni, trasferita dagli individui di sesso maschile ai loro discendenti, era quasi raddoppiata nelle famiglie esposte rispetto a gruppi famigliari di controllo. Fra quelle esposte, la frequenza di mutazione era significativamente più alta nelle famiglie con una più alta esposizione parentale. Questa scoperta era coerente con l’ipotesi che la radiazione poteva avere indotto mutazioni nelle cellule germinali riproduttive dei genitori e questo si trasmetteva ai loro nascituri. Questa era la prima prova conclusiva che la radioattività produce negli esseri umani mutazioni ereditabili.  
Inoltre sono stati condotti test sui minisatelliti di DNA anche sui bambini di “liquidatori” di Chernobyl, vale a dire di quelle persone che hanno partecipato alle operazioni di bonifica dopo l’incidente. Quando i nati dai liquidatori dopo l’incidente sono stati confrontati con i loro fratelli nati prima dell’incidente, è stato osservato un incremento sette volte più grave nel danno genetico riscontrato [15,16]. 
Come riportato dalla ECRR, “attraverso controlli eseguiti in loco, questi riscontri hanno evidenziato nel modello della ICRP relativo al danno genetico ereditabile un errore fra le 700 e le 2000 volte più elevato” [6]. La ECRR ha sottolineato questa ulteriore osservazione: “Risulta degno di nota che gli studi sui bambini di coloro che sono stati esposti alle radiazioni esterne ad Hiroshima mostrano effetti irrilevanti se non nulli, fattore che suggerisce una differenza fondamentale fra le modalità di esposizione [17].  Probabilmente la differenza maggiore consiste nel fatto che l’esposizione interna sui liquidatori di Chernobyl è stata la causa degli effetti.” 
Nel novembre 2009, Joseph Mangano del Progetto Sanità Pubblica e Radiazioni ha pubblicato uno studio sull’ipotiroidismo neonatale nella popolazione che vive nei pressi dei reattori nucleari di  Indian Point a Buchanan, New York [13].
L’ipotiroidismo è una malattia caratterizzata da un’insufficiente produzione dell’ormone tiroxina. Una causa di questo disturbo è l’esposizione allo iodio radioattivo che distrugge selettivamente le cellule nella ghiandola tiroidea.
Attualmente, l’unica fonte ambientale di iodio radioattivo sta nelle emissioni degli impianti nucleari per la produzione di energia.
Mangano osserva che quattro contee nello stato di New York fiancheggiano Indian Point e quasi tutti i residenti di queste contee vivono nel raggio di 20 miglia dal complesso dei reattori. Durante il periodo che va dal 1997 al 2007, il rapporto di ipotiroidismo neonatale nella popolazione considerata nell’insieme delle quattro contee era del 92,4% superiore, quindi quasi il doppio, che negli Stati Uniti. L’incidenza in ognuna delle quattro conteee prese separatamente superava quella degli Stati Uniti, e nel caso di due contee il rapporto era più del doppio del rapporto nazionale. Nel periodo 2005-2007, il rapporto delle quattro contee era del 151.4% superiore al rapporto nazionale. Questo riscontro era coerente con il fatto che l’incidenza locale di cancro alla tiroide è del 66% superiore al rapporto per gli Stati Uniti. [14]. 
Lo studio di Mangano solleva importanti interrogativi rispetto al nostro comune benessere. Noi viviamo con le assicurazioni da parte del governo e dell’industria che i reattori nucleari sono operativi all’interno di linee guida presentate da agenzie per la protezione dalle radiazioni. Le radiazioni che emettono non vengono prese in considerazione perché di “basso livello” per destare preoccupazione. Eppure, bambini nati da madri che vivono in prossimità di Indian Point soffrono in numero sempre crescente di ipotiroidismo. Allora, o il complesso dei reattori sta emettendo più radiazioni di quello che viene pubblicamente dichiarato, o, una volta ancora, sono errati i livelli standard di sicurezza fissati dalle organizzazioni per la protezione dalle radiazioni. 
Sono le armi che contengono uranio depleto una causa di preoccupazione per la produzione di malformazioni fetali? Dato che l’uranio all’interno del corpo umano prende come obiettivo il sistema riproduttivo, l’elevata percentuale di malformazioni fetali in Iraq suggerisce fortemente che l’esposizione al DU è implicata.
Negli animali da esperimento esposti ai composti di uranio, si è riscontrato un accumulo di uranio nei testicoli [20]. Fra i veterani della Gurra del Golfo feriti da schegge ad uranio depleto, sono stati riscontrate elevate concentrazioni di uranio nel loro seme. [21].
Alla luce di questa scoperta, la Royal Society mette in guardia che questo fa aumentare “la possibilità di effetti negativi sullo sperma, effetti chimici dell’uranio sul materiale genetico, o mediante le particelle alfa diffuse dal DU, o per la tossicità chimica dell’uranio [21].”
In esperimenti sulle femmine di topo è stato trovato che l’uranio aveva attraversato la placenta ed era andato a concentrarsi nei tessuti dei feti [20,21,22]. 
Quando particelle di DU venivano impiantate in femmine di topo gravide, veniva osservata una relazione diretta tra la quantità di contaminazione nella madre e la quantità di contaminazione nella placenta e nei feti [23,24].
Di grandissima importanza, quando passa in soluzione all’interno del corpo, la specie chimica principale dell’uranio è lo ione uranile UO2++Questo composto di uranio ha un’affinità per il DNA e si lega con questa struttura in modo forte. [25]. Questo fatto da solo dovrebbe essere sufficiente per arrestare la diffusione di DU, sotto forma di aerosol, fra le popolazioni. L’uranio internalizzato nel corpo umano prende come obiettivo il materiale genetico! Inutile dire, questo fatto è totalmente ignorato dalla Commissione Internazionale per la Protezione Radiologica e dalle organizzazioni collegate, quando determinano i livelli di sicurezza per l’esposizione all’uranio e valutano i fattori di rischio nell’indurre le malformazioni fetali da parte dell’uranio.  
Nei neonati, l’idrocefalia è una condizione caratterizzata da accresciuta forma della testa e da atrofia del cervello. La frequenza di questa malformazione è accreciuta drammaticamente in Iraq dalla Prima Guerra del Golfo [26]. Una ricerca limitata e certamente incompleta condotta negli Stati Uniti conferisce credito all’ipotesi che l’esposizione al DU sia l’agente causativo [26].
La Contea di Socorro, rurale e a bassa densità di popolazione, è localizzata nelle adiacenze di un sito per testare armamenti a DU, la “Terminal Effects Research and Analysis Division of the New Mexico Institute of Mining and Technology”. In media, nella Contea avvengono 250 nascite all’anno. Un’indagine di un’organizzazione di attivisti ha rivelato che tra il 1984 e il 1986, sono nati cinque bambini con idrocefalia. (Il normale rapporto di idrocefali è un caso per ogni 500 nati vivi). Secondo la registrazione delle malformazioni fetali dello Stato del New Mexico,per difettopletaione delle malformazioni fetali vivi). Secondo l' sono nati cinque bambini con idrocefaliafrequenza di questa m provatamente incompleta per difetto, tra il 1984 e il 1988 sono nati con la sindrome 19 bambini a livello statale, tre di questi nella Contea di Socorro. Indifferentemente da quale valutazione sia corretta, i risultati sono preoccupanti dato che Socorro contiene meno dell’1% della popolazione dello stato.
Per concludere, l’attuale dogma che riguarda gli effetti delle radiazioni non può giustificare l’aumento delle malformazioni genetiche nelle popolazioni esposte internamente a bassi livelli di radiazione. Qualcosa è profondamente sbagliato rispetto alla scienza attuale sulla sicurezza dalle radiazioni. Stabilito questo, le asserzioni da parte delle organizzazioni per la protezione dalle radiazioni rispetto all’impossibilità che bassi livelli di uranio possano causare malformazioni fetali risultano sospette.  Numerosi studi dimostrano che l’uranio produce un ampio spettro di malformazioni fetali nella sperimentazione con animali [20,26]. Per di più, numerose ricerche in vitro e in vivo condotte negli ultimi venti anni provano che l’uranio è genotossico (in grado di danneggiare il DNA), citotossico (velenoso per le cellule), e mutagenico (in grado di indurre mutazioni genetiche) [27]. Questi effetti sono prodotti o dalla radioattività dell’uranio o dai suoi effetti chimici o dall’interazione sinergica fra radioattività e chimismo.
Queste scoperte conferiscono plausibilità all’idea che l’osservata incidenza accresciuta di bambini deformi in Iraq è una conseguenza del munizionamento ad uranio depleto [26]. 
Ø Una presentazione più tecnica, completa di riferimenti, delle idee presentate in questo articolo può essere trovata nel libro dell'autore A Primer in the Art of Deception:  The Cult of Nuclearists, Uranium Weapons and Fraudulent Science – Un piccolo manuale nell’arte dell’inganno: il culto dei nuclearisti, armamenti all’uranio e scienza fraudolenta. Brani scelti disponibili a: www.du-deceptions.com.
Note
[1]  Chulov M.  Huge Rise in Birth Defects in Falluja.  guardian.co.uk.  November 13, 2009. 
http://www.guardian.co.uk/world/2009/nov/13/falluja-cancer-children-birth-defects#history-byline
[2]  Nakamura N.  Genetic Effects of Radiation in Atomic-bomb Survivors and Their Children: Past, Present and Future.  Journal of Radiation Research.  2006; 47(Supplement):B67-B73.
[3]  Schmitz-Feurerhake I.  Radiation-Induced Effects in Humans After in utero Exposure:  Conclusions from Findings After the Chernobyl Accident.  In C.C. Busby, A.V.Yablokov (eds.):  Chernobyl: 20 Years On.  European Committee on Radiation Risk.  Aberystwyth, United Kingdom: Green Audit Press; 2006.
[4]  Yablokov A.V.  The Chernobyl Catastrophe -- 20 Years After (a meta-review).  In C.C. Busby, A.V. Yablokov (eds.):   Chernobyl: 20 Years On.  European Committee on Radiation Risk.  Aberystwyth, United Kingdom: Green Audit Press; 2006.
[5]  Hoffmann W., Schmitz-Feuerhake I.  How Radiation-specific is the Dicentric  Assay?  Journal of Exposure Analysis and Environmental Epidemiology. 1999; 2:113-133.
[6]  European Committee on Radiation Risk (ECRR).  Recommendations of the European Committee on Radiation Risk: the Health Effects of Ionising Radiation Exposure at Low Doses for Radiation Protection Purposes. Regulators' Edition.  Brussels; 2003.  www.euradcom.org.
[7]  Low Level Radiation Campaign (LLRC).  Infant Leukemia After Chernobyl.  Radioactive Times: The Journal of the Low Level Radiation Campaign.  2005;  6(1):13.
[8]  Busby C.C.  Very Low Dose Fetal Exposure to Chernobyl Contamination Resulted in Increases in Infant Leukemia in Europe and Raises Questions about Current Radiation Risk Models.  International Journal of Environmental Research and Public Health.  2009; 6:3105-3114.
[9]  Petridou E., Trichopoulos D., Dessypris N., Flytzani V., Haidas S., Kalmanti M.K., Koliouskas D., Kosmidis H., Piperolou F., Tzortzatou F.  Infant Leukemia After In Utero Exposure to Radiation From Chernobyl.   Nature.  1996; 382:352-353.
[10]  Michaelis J., Kaletsch U., Burkart W., Grosche B.  Infant Leukemia After the Chernobyl Accident.  Nature.  1997; 387:246.
[11]  Gibson B.E.S., Eden O.B., Barrett A., Stiller C.A., Draper G.J.  Leukemia in Young Children in Scotland. Lancet. 1988; 2(8611):630.
[12]  Mangano J.J.  Childhood Leukemia in the US May Have Risen Due to Fallout From Chernobyl.  British Medical Journal.  1997; 314:1200.
[13]  Busby C, Scott Cato M.  Increases in Leukemia in Infants in Wales and Scotland Following Chernobyl: Evidence for Errors in Statutory Risk Estimates.  Energy and Environment.  2000; 11(2):127-139.
[14]  Dubrova Y.E., Nesterov V.N., Jeffreys A.J., et al.  Further Evidence for Elevated Human Minisatellite Mutation Rate in Belarus Eight Years After the Chernobyl Accident.  Mutation Research.  1997; 381:267-278.
[15]  Weinberg H.S., Korol A.B., Kiezhner V.M., Avavivi A., Fahima T., Nevo E., Shapiro S., Rennert G., Piatak O., Stepanova E.I., Skarskaja E.  Very High Mutation Rate in Offspring of Chernobyl Accident Liquidators.  Proceedings of the Royal Society. London.  2001;  D, 266:1001-1005.
[16]  Dubrova Y.E., et al.  Human Minisatellite Mutation Rate after the Chernobyl Accident.  Nature. 1996; 380:683-686.
[17]   Satoh C., Kodaira M.  Effects of Radiation on Children.  Nature.  1996; 383:226.
[18]  Mangano J.  Newborn Hypothyroidism Near the Indian Point Nuclear Plant.  Radiation and Public Health Project.  November 25, 2009. www.radiation.org
[19]  Mangano J.  Geographic Variation in U.S. Thyroid Cancer Incidence and a Cluster Near Nuclear Reactors in New Jersey, New York, and Pennsylvania.   International Journal of Health Services.  2009; 39(4):643-661.
[20]  Agency for Toxic Substances and Disease Registry (ATSDR).  Toxicological Profile for Uranium.  U.S. Department of Health and Human Services; 1999. http://www.atsdr.cdc.gov/toxprofiles/tp150.html
[21]  Royal Society.  Health Hazards of Depleted Uranium Munitions: Part II.  London: Royal Society, March 2002.
[22]  Albina L., Belles M., Gomez M., Sanchez D.J., Domingo J.L.  Influence of Maternal Stress on Uranium-Induced Developmental Toxicity in Rats.  Experimental Biology and Medicine.  2003; 228( 9):1072-1077.
[23]  Arfsten D.P., Still K.R., Ritchie G.D.  A Review of the Effects of Uranium and Depleted Uranium Exposure on Reproduction and Fetal Development.  Toxicology and Industrial Health.  2001; 17:180-191.
[24]  Domingo J.  Reproductive and Developmental Toxicity of Natural and Depleted Uranium: A Review.  Reproductive Toxicology.  2001; 15:603-609.
[25]  Wu O., Cheng X., et al.  Specific Metal Oligonucleotide Binding Studied By High Resolution Tandem Mass Spectrometry.  Journal of Mass Spectrometry.  1996; 321(6) 669-675.
[26]  Hindin R., Brugge D., Panikkar B.  Teratogenicity of Depleted Uranium Aerosols: A Review from an Epidemiological Perspective.  Environmental Health.  2005; 26(4):17.
[27]  Zimmerman P.  A Primer in the Art of Deception: The Cult of Nuclearists, Uranium Weapons and Fraudulent Science.  2009.  www.du-deceptions.com                                           
Nota del traduttore: a complemento dell’articolo di Zimmerman, riporto una conversazione con il Dr. Doug Rokke di Baltimora, medico dell'esercito USA che per primo rivelò lo scandalo dell'uranio impoverito riversato sull'Iraq.
Uranio Depleto, DU: una calamità assassina?
Scienzaepace mailing list, 28 dicembre 2002
Il Dr. Doug Rokke di Baltimora afferma: “Quando si va in guerra, l’obiettivo è quello di ammazzare, e il DU è il mezzo più valido che noi abbiamo a disposizione”  
Il Dr. Doug Rokke ha la fastidiosa abitudine di mettersi a ridere, quando probabilmente vorrebbe mettersi a gridare. Lui ride quando parla di campi di battaglia contaminati da scorie radioattive.
Non può smettere di ridere quando afferma che la questione è sotto copertura stretta del governo. Continua a ridere quando tratta dei suoi problemi di salute, che lui attribuisce alla negligenza deliberata dell’Esercito, e che probabilmente lo condurranno a morire. 
 La conversazione telefonica con Rokke  è abbastanza disturbata, anche senza le sue risate su questi orrori. Una eco insolita accompagna ogni espressione. Quando gli viene fatto notare questo strano risuonare, Rokke dichiara di non essere sorpreso: pensa che il suo telefono sia sotto controllo da anni.
È possibile tentare di liquidare Rokke come un instabile o un teorico del complotto, ma invece Rokke è un veterano da 35 anni dell’Esercito USA, e non è proprio un musone sempre malcontento.
Rokke ha seguito il progetto dell’Esercito USA sull’Uranio Depleto fin dalla metà degli anni Novanta, ed aveva ricevuto l’incarico per la bonifica del DU da parte dell’Esercito, dopo la Guerra del Golfo Persico. Inoltre ha diretto i laboratori di radiologia “Edwin R. Bradley” a Fort McClellan, Alabama.
Ora, se voi inserite il nome di Rokke in un motore di ricerca su un qualsiasi sito web di natura militare, non troverete alcuna risposta, come se Rokke non fosse mai esistito.
Se voi andate a leggere centinaia di pagine di documenti governativi e di innumerevoli trascrizioni di audizioni ufficiali riguardanti l’uso militare dell’Uranio Depleto, non troverete alcun riferimento su questo argomento a suo nome.
Questo è più di una cosa insolita, di scarsa rilevanza, dato che Rokke e il suo gruppo di lavoro erano in prima linea per cercare di stabilire i  potenziali rischi sulla salute e sull’ambiente generati dall’uso del DU sul campo di battaglia.
“Noi eravamo i migliori che avevano”, afferma Rokke. Non si sta vantando, ma sogghigna ancora.
L’uso del DU in combattimento è un’innovazione abbastanza recente. È stato usato per la prima volta durante la Guerra del Golfo Persico come componente indispensabile del munizionamento per perforare le armature dei mezzi blindati, per distruggere i carri armati.
I proiettili con DU, all’impatto, bruciano e sono così pesanti e caldi che dirompono con facilità attraverso l’acciaio. “È come prendere una matita e spingerla attraverso un foglio di carta,” ha affermato Rokke.
Allora, questa “matita” di Uranio esplode all’interno del suo obiettivo, creando una implacabile “tempesta di fuoco”. Rokke continua: “Questa roba è grandiosa come arma anticarro. Mette in grado le truppe USA di far fuori a lungo raggio i carri armati del nemico.”      
Secondo il sito web del Deployment Health Support Directorate, il DU è un “sottoprodotto del processo attraverso cui l’Uranio viene arricchito per produrre il combustibile nucleare e componenti di armi nucleari.” In altre parole, il DU è una scoria nucleare di basso livello. Secondo lo stesso sito web, il DU può contenere anche quantità in tracce di “nettunio, plutonio, americio, tecnezio-99 ed uranio-236.”  
Durante la Guerra del Golfo, è stato sparato un totale di 320 tonnellate di munizioni al DU.
Il compito di Rokke era di riuscire a capire come ripulire i carri armati USA, come aiutare le sfortunate vittime del “fuoco amico”, che erano incappate in colpi al DU. 
Dopo anni di lavoro di questa natura, in Kuwait e in Arabia Saudita, e su poligoni di esercitazione negli USA, nel 1996 Rokke arrivava a questa conclusione, comunicata agli alti gradi dell’Esercito, che il DU era così pericoloso che doveva essere bandito immediatamente dalle armi da combattimento.
Questa conclusione, Rokke ne è convinto, gli costò la carriera.
“La contaminazione era dappertutto”, sui carri bruciati, sui campi petroliferi in fiamme, sui corpi bruciati. Questo era il Kuwait dopo la Guerra del Golfo.
Rokke aveva un compito da assolvere, la decontaminazione dei carri armati USA contaminati da DU. Quello che Rokke rilevò, lo atterrì. “Dio mio! Questo è l’unico modo per descrivere tutto questo, la contaminazione era dappertutto.”       
Rokke e il suo gruppo stavano misurando livelli impressionanti di radiazioni oltre i 50 metri dai carri armati interessati: superiori ai 300 millirems all’ora per le radiazioni beta e gamma, e per la radiazione alfa dalle migliaia ai milioni di impulsi per minuto (CPM) su un contatore Geiger.
“L’intera area è stata inquinata. Sicuramente qui fa ancora ‘più caldo’ che all’inferno. Questa cosa non può più continuare!”
Questa squadra ha impiegato tre mesi per pulire 24 tanks per trasportarli di ritorno negli USA, e l’Esercito ha impiegato altri tre anni per decontaminarli del tutto.  
Ma i carri armati contaminati non sono l’unico problema.
Nel periodo di 72 ore dalle loro ricognizioni, Rokke e i componenti della sua squadra hanno cominciato a sentirsi male. Comunque, hanno continuato nel loro lavoro. Sono ritornati negli USA per eseguire test sulle basi dell’Esercito. Deliberatamente facevano saltare in aria carri armati con proiettili a DU, quindi correvano sul posto mentre i carri stavano ancora bruciando.
Videoregistravano le nuvole di ossido di uranio che si sprigionavano e misuravano la radioattività che veniva emessa.
Rokke ha dichiarato che nell’ultimo decennio 30 dei 100 suoi collaboratori in queste operazioni sono morti. 
I polmoni e i reni di Rokke sono pregiudicati. Lui ritiene che la polvere di ossido di uranio si sia “intrappolata” in permanenza all’interno dei suoi polmoni. Ha lesioni al cervello, pustole sulla sua pelle. Soffre per una sindrome di stanchezza cronica. Ha disturbi virulenti alle vie respiratorie, che comportano accessi di asma e di tosse, e soffre per mancanza di respiro quando fa esercizio fisico. Inoltre ha una fibromialgia, una patologia che gli causa una sofferenza cronica ai muscoli, ai legamenti e ai tendini.
Nel 1994, l’Ente di assistenza agli ex combattenti (VA) ha sottoposto Rokke a test per rilevare la presenza di uranio nel suo corpo; Rokke ha ricevuto l’esito di queste indagini dopo due anni e mezzo. Le sue urine contenevano 5000 volte la quantità consentita di uranio. 
Dopo anni di battaglie con il VA, Rokke  è riuscito ad ottenere una disabilità del 40%, ma non esistono dichiarazioni ufficiali che la sua malattia sia stata causata dal suo lavoro sul DU.
L’Esercito e il Pentagono continuano ad insistere che il DU è sicuro! Rokke afferma che sanno che non è così, dato che lui ha fornito loro le prove. Lui dichiara che loro non vogliono ammettere le prove dei pericoli del DU, visto che “loro si aspettano cose diverse e sbagliate, e stanno usando procedure erronee.”
Rokke ha dichiarato che il problema con il DU sta nel fatto che si sprigiona quando un proiettile scoppia e si infiamma. Il proiettile comincia a bruciare immediatamente, e più del 70 % del DU si ossida. Questo ossido di uranio polverizzato, sotto forma di aerosol, è la cosa realmente pericolosa, particolarmente quando viene inalato.       
Rokke insiste che lui e i suoi uomini indossavano un equipaggiamento di protezione, o che avrebbe dovuto proteggerli. Ma le loro maschere antigas erano in grado di filtrare particelle solo di 10 microns o di diametro maggiore. Secondo l’Esercito e il Pentagono, queste sono le dimensioni del diametro delle particelle di DU.
Per Rokke, invece, queste particelle hanno diametro inferiore ai 3 microns, e gli scienziati dei laboratori di Livermore hanno misurato essere addirittura di diametro inferiore ad 1 micron: quindi, le misure di precauzione che attualmente vengono applicate sono completamente inutili.
(Nota del traduttore: la dimensione del diametro delle nanoparticelle di DU è inferiore al diametro degli alveoli polmonari e quindi le particelle, oltre ad insediarsi con grande probabilità nei tessuti del sistema respiratorio, si riversano nel flusso sanguigno. Nel giro di una sessantina di secondi possono andare ad insediarsi in un qualsiasi organo più o meno recettivo del corpo e lì cominciare ad irradiare i tessuti circostanti con radiazioni corpuscolari α. Le particelle alfa o raggi alfa consistono di due protoni e due neutroni legati insieme, quindi sono una forma di radiazione corpuscolare altamente ionizzante e con un basso potere di penetrazione. I raggi alfa, a causa della loro carica elettrica, interagiscono fortemente con la materia e quindi vengono facilmente assorbiti dai materiali e possono viaggiare solo per pochi centimetri nell’aria. Possono essere assorbiti dagli strati più esterni della pelle umana e così generalmente non sono pericolosi per la vita, a meno che la sorgente non venga inalata o ingerita. In questo caso i danni sarebbero invece maggiori di quelli causati da qualsiasi altra radiazione ionizzante. Se il dosaggio fosse abbastanza elevato comparirebbero tutti i sintomi tipici dell'avvelenamento da radiazione.
Circa un quarto dei 700.000 soldati inviati alla Guerra del Golfo Persico hanno riportato un qualche tipo di malattia relativa alla Guerra del Golfo, e Rokke è persuaso che il DU ha qualche attinenza con tutto questo, associato con la grande quantità di sostanze chimiche alle quali le truppe sono state esposte, compresi bassi livelli di gas sarin, nubi tossiche da impianti petroliferi in fiamme, innumerevoli pesticidi, per non parlare delle tavolette anti gas nervini che i soldati sono costretti ad ingerire.
Se Rokke ha ragione sui pericoli del DU, perché il Ministero della Difesa lo continua ad usare ed insiste che questo è sicuro?   
“Quando si va in guerra, l’obiettivo è quello di ammazzare, e il DU è il mezzo più valido che noi abbiamo a disposizione”, così ha affermato Rokke.   
Rokke ritiene che l’esercito USA sta ponendo maggior attenzione sulla potenza di fuoco piuttosto che sulla salute e sulla sicurezza delle sue truppe.
Egli ha fatto suo un memorandum dei primi anni Novanta, che a suo dire comprova le sue affermazioni. 
Datato 1 marzo 1991, il memorandum é stato scritto dal Ten. Col. M.V. Ziehmn dei Laboratori di Los Alamos nel New Mexico.
“Vi é stata e continua ad esserci la preoccupazione che concerne l’impatto del dU [sic] sull’ambiente. Quindi, anche se non ci sono dubbi sull’efficacia del dU sul campo di battaglia, i proiettili al dU possono essere inaccettabili dal punto di vista politico e, perciò, dovrebbero essere eliminati dagli arsenali,” questo recita il memorandum. “Visto che le bombe perforanti al dU hanno fornito tutto il loro potenziale durante le nostre recenti attività di combattimento, allora noi dobbiamo garantirci sulla loro futura esistenza (fino a che non venga sviluppato qualcosa di meglio) tramite il servizio rifornimenti del Ministero della Difesa. Se questo non verrà garantito, è possibile che noi ci troviamo davanti alla perdita di una considerevole potenzialità di combattimento. Io penso che dobbiamo tenere a mente questo delicato problema.”
Per Rokke, il significato di questo memorandum è del tutto chiaro. Dato che le munizioni a DU sono tanto efficaci, devono continuare ad essere usate in combattimento, senza tanti riguardi per l’ambiente o per le conseguenze sulla salute.
L’altro problema è di natura finanziaria. Noti gli effetti reali del DU, i costi della bonifica diventerebbero assolutamente sbalorditivi. 
Le aree contaminate dal DU si estendono molto più oltre ai campi di battaglia del Golfo Persico. Rokke  ha ammesso che il DU è regolarmente usato nelle esercitazioni sul campo negli USA, in particolare negli Stati dell’Indiana, Florida, New Mexico, Massachusetts, Maryland
e Puerto Rico. Per non parlare del Kosovo, dove proiettili al DU sono stati usati per mettere fuori uso i carri armati dei Serbi.
Quando gli USA stavano sul punto di intraprendere un’altra guerra con l’Iraq, Rokke dichiarava che era sua intenzione mettere in guardia l’opinione pubblica Americana che questa guerra sarebbe stata ben peggiore della prima, e che il numero di soldati che si sarebbero ammalati a causa del DU probabilmente sarebbe stato molto maggiore.  
Rokke insiste di non essere un pacifista. “Io sono un combattente ed un patriota. Se si verificasse una minaccia contro gli USA, non esiterei un solo istante per andare a combattere.”
Ma afferma anche di voler parlare chiaro e tondo per il bene dei soldati americani, e per qualsiasi altra persona, anche per i soldati e i civili Iracheni, che potrebbero essere esposti all’azione del DU.
“Sto propagandando la pace, oggi? Sì, lo sto facendo.”
Rokke affermava che prima che si prendesse in considerazione l’eventualità di una nuova guerra contro l’Iraq, il DU doveva essere rimosso da ogni arsenale nel mondo.
Comunque, perché questo avvenisse, il Pentagono avrebbe dovuto ammettere che Doug Rokke era nel giusto, e avrebbe dovuto pagare un prezzo molto caro, fuori da ogni immaginazione.
Ma il denaro poteva ripagare le vite di coloro che erano morti, secondo Rokke, per causa del DU e il denaro avrebbe potuto espellere l’ossido di uranio dai polmoni di coloro che erano stati contaminati?
Rokke denuncia che al Pentagono c’è della gente che si rende conto di tutto questo, e che giudica tutte queste domande come inconcepibili. “Questo è assolutamente da criminali!”

lunedì 18 gennaio 2010

Argomenti esclusi dall’agenda di Copenhagen: le tecniche di modificazioni ambientali (ENMOD) e le variazioni climatiche-La manipolazione del clima per scopi militari


di Michel  CHOSSUDOVSKY , 5-12-2009. Tradotto da Curzio Bettio, Tlaxcala

 Con il termine “tecniche di modificazioni ambientali” si fa riferimento a qualsiasi tecnica per modificare – attraverso la manipolazione deliberata dei processi naturali – le dinamiche, la composizione o la struttura della Terra, della sua litosfera, idrosfera, ed atmosfera, o dello spazio esterno. (Convenzione sulla proibizione dell’uso militare o di altra ostile natura di tecniche di modificazioni ambientali,  Nazioni Unite, Ginevra: 18 maggio 1977)

"La guerra ambientale viene definita come la premeditata modificazione o manipolazione dei sistemi naturali ecologici, come quello climatico e meteorologico, della terra, della ionosfera, della magnetosfera, del sistema tettonico a placche, e/o lo scatenamento di eventi sismici (terremoti) per causare intenzionalmente distruzioni fisiche, economiche e psico-sociali su prefissati obiettivi geofisici o su ambienti popolati, come parte di azioni belliche di natura strategica o tattica.” (Eco News)

"[La modificazione meteorologica] offre al combattente bellico una larga serie di possibili opzioni per sconfiggere o reprimere un avversario…La modificazione meteorologica diventerà parte della sicurezza domestica ed internazionale e potrà essere messa in atto unilateralmente…Potrà avere applicazioni offensive e difensive e anche essere usata per scopi di deterrenza. La capacità di generare precipitazioni, nebbie e tempeste sulla terra o per modificare le condizioni meteorologiche dello spazio…e la produzione di condizioni meteorologiche artificiali, tutto fa parte di un pacchetto integrato di tecnologie [militari]." (Documento AF 2025 del Rapporto Conclusivo AF 2025 dell’Aviazione Militare degli Stati Uniti)
http://www.bibleetnombres.online.fr/images5/haarp10.jpg

I dirigenti di tutto il mondo si incontrano a Copenhagen nel dicembre 2009 con l’obiettivo di raggiungere un accordo sul Riscaldamento Globale. Il dibattito sulle Variazioni Climatiche si focalizza sull’impatto delle emissioni dei gas serra e sulle misure per ridurre le emissioni di CO2 prodotte dall’uomo, secondo il Protocollo di Kyoto.
L’opinione generale di base è che le emissioni di gas serra costituiscono l’unica causa dell’instabilità climatica. Nessun governo o gruppo di azione ambientalista ha sollevato il problema della “guerra ambientale” o delle “tecniche di modificazioni ambientali (ENMOD)” a scopi militari.
Malgrado un vasto corpo di conoscenze scientifiche, il problema delle manipolazioni del clima per scopi militari è stato escluso dall’agenda delle Nazioni Unite sulle variazioni climatiche.
John von Neumann, al culmine della Guerra Fredda (1955), sottolineava con tremenda preveggenza che : “Interventi in materia atmosferica e climatica…si apriranno ai nostri occhi con una dimensione difficile da immaginare al presente…Questo amalgamerà gli interessi di ogni nazione con quelli di tutte le altre, in modo totale, più di quello che la minaccia nucleare o una qualche altra guerra abbiano fatto fino ad ora.” (Citazione da Spencer Weart, Guerra Ambientale: Schemi di modificazioni climatiche, Global Research, 5 dicembre 2009)
Nel 1977, una Convenzione internazionale, ratificata dall’Assemblea Generale dell’ONU, metteva al bando “l’uso militare, o di altra ostile natura, di tecniche di modificazioni ambientali con effetti a larga diffusione, di lunga durata o di violenta intensità.” (AP, 18 maggio1977).
Sia gli Stati Uniti d’America che l’Unione Sovietica risultarono firmatari della Convenzione.
“Guidati dall’interesse di consolidare la pace,…e di salvare l’umanità dai pericoli derivati dall’uso di nuovi strumenti di guerra, (…) Riconoscendo che l’uso militare di tali tecniche di modificazioni ambientali  possa procurare effetti estremamente dannosi al benessere dell’uomo, (…) Desiderando proibire efficacemente l’uso militare di tecniche di modificazioni ambientali in modo da eliminare i pericoli all’umanità…e affermando la volontà di lavorare per il conseguimento di questo obiettivo, (…) ogni Stato Parte Contraente di questa Convenzione si impegna a non dedicarsi all’uso militare di tecniche di modificazioni ambientali con effetti a larga diffusione, di lunga durata e di violenta intensità, come mezzi di distruzione, di danneggiamento o di lesioni nei confronti di ogni altro Stato Contraente.”(Convenzione sulla proibizione dell’uso militare o di altra ostile natura di tecniche di modificazioni ambientali,  Nazioni Unite, Ginevra: 18 maggio 1977. Entrata in vigore il 5 ottobre 1978).
La Convenzione definiva le “‘tecniche di modificazioni ambientali’, facendo riferimento a qualsiasi tecnica per il cambiamento, mediante la deliberata manipolazione di processi naturali, delle dinamiche biochimiche, della composizione o della struttura della terra, della sua litosfera, dell’idrosfera o dello spazio esterno.” (Gli Stati Contraenti dichiarano l’Interdizione delle Modificazioni Ambientali formalmente osservata, UN Chronicle, luglio 1984, Vol. 21, pag. 27)
La sostanza della Convenzione del 1977 veniva riaffermata in termini veramente generali attraverso la Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sulle Variazioni Climatiche (UNFCCC), sottoscritta nel 1992 al Summit sulla Terra di Rio de Janeiro:
“ Gli Stati hanno…in accordo con la Carta delle Nazioni Unite e i principi del diritto internazionale, la (...) responsabilità di assicurare che le attività nell’ambito della loro giurisdizione o controllo non procurino danni all’ambiente di altri Stati o di aree oltre i limiti della loro giurisdizione nazionale.” (Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sulle Variazioni Climatiche, New York, 1992)
Dopo il Summit sulla Terra del 1992, il problema delle Variazioni Climatiche a Scopo Militare non è stato mai sollevato nei successivi summit e convegni sulle variazioni climatiche sotto gli auspici dell’UNFCCC. Il problema è stato cancellato, rimosso. Non fa parte del dibattito sulla variazione del clima.
Tuttavia, nel febbraio 1998, la Commissione per gli Affari Esteri, la Sicurezza e le Politiche di Difesa del Parlamento Europeo ha tenuto sedute pubbliche a  Brussels sulle capacità di guerra meteorologica espresse dagli Stati Uniti e sviluppate secondo il programma HAARP, con base in Alaska.
[N.del tr.: il Programma HAARP è costituito da un’installazione civile e militare in Alaska (Stati Uniti) per la ricerca scientifica sugli strati alti dell’atmosfera e della ionosfera. Un altro scopo è la ricerca sulle comunicazioni radio per uso militare. L'impianto HAARP è costituito da un trasmettitore capace di trasmettere onde elettromagnetiche sulle onde corte, quindi ad alta frequenza].
La “mozione ordine del giorno” della Commissione rimessa al Parlamento Europeo “considera l’HAARP [The High Frequency Active Auroral Research Program  installato in Alaska]…, in virtù del suo impatto ambientale a largo raggio, essere un problema di preoccupazione generale e richiede che siano esaminate le sue implicazioni legali, ecologiche ed etiche da una struttura internazionale indipendente…; [la Commissione] si rammarica per il reiterato rifiuto dell’Amministrazione degli Stati Uniti…di dare assicurazioni alla pubblica opinione…relativamente ai rischi pubblici ed ambientali del programma HAARP.”
(Parlamento Europeo, Commissione per gli Affari Esteri, la Sicurezza e le Politiche di Difesa , Brussels, doc. no. A4-0005/99, 14 gennaio 1999).
Però, la richiesta della Commissione di redigere una “Carta Verde” sugli “impatti ambientali delle attività militari” veniva fortuitamente accantonata sulla base che la Commissione Europea mancava della giurisdizione opportuna a mettere sotto inchiesta “i collegamenti fra ambiente e difesa”. Brussels era ansiosa di evitare uno scontro con Washington. (vedi European Report, 3 febbraio 1999).
Nel 2007, “The Daily Express” – in seguito alla desecretazione e alla declassificazione di documenti del governo Britannico dagli Archivi Nazionali – riferiva che: “I documenti declassificati rivelano che sia gli USA, al primo posto, che l’Unione Sovietica possedevano programmi militari segreti con l’obiettivo di controllare il clima del mondo.”
Uno scienziato ha dichiarato con vanto: “Dal 2025 gli Stati Uniti governeranno il tempo atmosferico”.
Queste rivendicazioni sono respinte dagli scettici come teorie di complotto fuori controllo e materia per film alla James Bond, ma esistono sempre più evidenze che i confini fra fantascienza e realtà stanno diventando sempre più indistinti. 
Gli USAmericani ora ammettono di avere investito durante la guerra del Vietnam sulla “inseminazione di nuvole” 112 milioni di dollari nel corso di cinque anni – deliberatamente creando fortissime precipitazioni per spazzare via con la pioggia i raccolti del nemico e distruggere le vie di rifornimento del sentiero di Ho Chi Minh, in un’operazione nominata in codice “Project Popeye”.
Veniva confermato che le precipitazioni erano aumentate di un terzo nelle aree prese come obiettivo, conseguendo successi con queste armi di manipolazione climatica. All’epoca, funzionari governativi asserivano che la regione era stata messa in ginocchio da intense precipitazioni piovose. (Weather War? – Guerra Meteorologica?, Daily Express, 16 luglio 2007)
La possibilità di manipolazioni climatiche e ambientali come parte di una agenda militare, ammessa anche formalmente da documenti ufficiali del governo e dell’esercito USA, non è stata mai considerata rilevante nel dibattito sul Clima.
Gli analisti di cose militari al riguardo sono muti. I meteorologi non fanno inchieste sull’argomento, e gli ambientalisti sono invischiati sul riscaldamento globale e sul Protocollo di Kyoto.
Il Programma HAARP
Il Programma HAARP (High-Frequency Active Auroral Research Program) di base a Gokona, Alaska, è apparso dal 1992. Il Programma fa parte di una nuova generazione di sofisticati sistemi d’arma sotto il controllo della SDI, la Strategic Defense Iniziative – Iniziativa di Difesa Strategica (“scudo spaziale”) degli Stati Uniti.

Antenne del programma HAARP
Gestito dal Consiglio di Amministrazione dei Veicoli Spaziali del Laboratorio di Ricerca dell’Aviazione Militare degli Stati Uniti, l’HAARP costituisce un sistema di potenti antenne in grado di “controllare modificazioni locali della ionosfera” [strato più alto dell’atmosfera].
L’HAARP è stato presentato alla pubblica opinione come un programma di ricerca scientifica ed accademica.
I documenti militari USAmericani sembrano suggerire, tuttavia, che l’obiettivo principale dell’ HAARP è di “sfruttare la ionosfera per scopi del Ministero della Difesa.”
(Vedi Michel Chossudovsky, The Ultimate Weapon of Mass Destruction: "Owning the Weather" for Military UseL’ultima arma di distruzione di massa: “Possedere il tempo atmosferico” a scopo militare, Global Research, 27 settembre 2004)
Senza far riferimento esplicito al programma, uno studio HAARP dell’Aviazione Militare degli Stati Uniti fa il punto sull’uso delle “modificazioni ionosferiche indotte” come mezzo per alterare configurazioni atmosferiche, e per disattivare le comunicazioni del nemico e i suoi sistemi radar.  (Ibid)
Inoltre, l’HAARP ha la capacità di provocare interruzioni di energia elettrica e di mettere fuori uso sistemi di energia elettrica di intere regioni.
Rosalie Bertell, presidente dell’Istituto Internazionale di Interesse alla Salute Pubblica, afferma che l’HAARP agisce come “un gigantesco riscaldatore che può causare sconvolgimenti nella ionosfera, producendo non solo buchi, ma lunghe incisioni nello strato protettivo che impedisce a radiazioni mortali di bombardare il pianeta.” 
Il fisico Dr. Bernard Eastlund ha definito l’HAARP come “il più esteso riscaldatore ionosferico mai costruito”.
Secondo un documento della Duma di Stato della Russia, “gli Stati Uniti stanno pianificando l’esecuzione di esperimenti su larga scala, secondo il programma HAARP, per creare sistemi d’arma in grado di interrompere le linee di comunicazioni radio e di mettere fuori uso la strumentazione installata su navicelle e razzi spaziali, per provocare seri infortuni alle reti di elettricità e agli oleodotti e gasdotti, e per scatenare impatti negativi sulla salute mentale di intere regioni.” 
“La manipolazione del tempo atmosferico è un’arma preventiva per eccellenza. Può essere diretta contro paesi nemici o “nazioni amiche” senza che se ne rendano conto, può essere usata per destabilizzare sistemi economici, ecosistemi e agricolture. Inoltre può sconvolgere i mercati finanziari e delle materie prime. Lo sconvolgimento in agricoltura induce una più grande dipendenza dagli aiuti alimentari e dai prodotti cerealicoli importati dagli USA e da altri paesi occidentali.”
(Michel Chossudovsky, Weather Warfare: Beware the US military’s experiments with climatic warfareGuerra meteorologica: attenti agli esperimenti dell’esercito USAmericano con sistemi d’arma climatici!, The Ecologist, dicembre 2007)
Un’analisi della documentazione emanata dall’Aviazione Militare degli Stati Uniti mette in evidenza l’impensabile: la manipolazione segreta di configurazioni atmosferiche, dei sistemi di comunicazioni e dell’energia elettrica, come arma in una condizione di guerra globale, che consente agli Stati Uniti di danneggiare e dominare intere regioni del Mondo. 
Secondo un documento ufficiale dell’Aviazione Militare degli Stati Uniti, “ la modificazione del tempo atmosferico offre al combattente bellico un’ampia serie di possibili opzioni per sconfiggere o reprimere un nemico…Negli Stati Uniti, la modificazione del tempo atmosferico verosimilmente diverrà parte di una politica di sicurezza nazionale con applicazioni sia domestiche che internazionali. Il nostro governo perseguirà tale politica, subordinando a questa i suoi interessi, a vari livelli.”  (Aviazione Militare degli Stati Uniti. Università dell’Aria dell’Aviazione Militare degli Stati Uniti, AF 2025, Rapporto Conclusivo, http://www.au.af.mil/au/2025/)
Copenhagen:  COP 15
[N.del tr.: la dicitura completa è Conference of the Parties to the United Nations Framework Convention on Climate Change, ovvero COP, COP 15 =  Conferenza delle Parti alla 15.esima Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici]
La manipolazione del clima per scopi militari è potenzialmente una minaccia più grave nei confronti dell’umanità rispetto alle emissioni di CO2
Perché questa questione è stata esclusa dal dibattito alla COP 15, quando la Convenzione delle Nazioni Unite del 1977 stabilisce del tutto esplicitamente che “l’uso militare o di altra ostile natura di tali tecniche potrebbe avere effetti estremamente pericolosi per il benessere dell’umanità”? (Convention on the Prohibition of Military or Any Other Hostile Use of Environmental Modification Techniques – Convenzione sulla proibizione dell’uso militare o di altra ostile natura di tecniche di modificazione ambientale, Nazioni Unite, Ginevra, 1977)
Perché questa copertura?
Perché le tecniche di modificazione ambientale (ENMOD) non sono state discusse dalla società civile e dalle organizzazioni ambientaliste sotto gli auspici del Forum Alternativo sul Clima 2009?

sabato 2 gennaio 2010

Obama e la civilizzazione occidentale: retorica ipocrita e olocausti virtuosi


di Mohamed KHODR محمد خضر
Tradotto da Curzio Bettio, Tlaxcala

 La civilizzazione occidentale è perversione del cuore e della mente,
perché il suo spirito non conserva purezza,
invece in un petto privo di luce sta il cuore non benedetto dalla pace…
Nel conflitto con gli uomini di verità
il suo giudizio è immaturo e la sua missione incompleta
nel ghermire il pane ai deboli che il suo giudizio inganna,
annientamento dell’uomo è l’affare della moderna civilizzazione.
Sir Muhammad Iqbal (Poeta pachistano, filosofo e uomo politico)
Il professor Samuel Huntington nel suo libro “The Clash of Civilizations - Lo scontro delle civiltà e il nuovo ordine mondiale” (Garzanti 2000) ha scritto: “Ipocrisia e i doppi standard, i due pesi e due misure, sono il prezzo di un’arroganza universalista”.
Questa è stata la storia della “civilizzazione” occidentale, contraddistinta dall’arroganza del potere, da un senso di supremazia, da un manifesto destino di colonizzare e di portare la “civiltà” ai popoli di colore più deboli attraverso la resa in schiavitù, genocidi, oltraggi ai diritti umani, rapine delle loro risorse naturali e razzismo espresso in modo aperto: “Bianco è bello e buono, nero è malvagio e barbaro”.  
Il Primo Ministro britannico durante la Prima Guerra Mondiale, David Lloyd George, esprimeva al meglio il suo razzismo imperiale quando affermava: “Noi insistiamo sul diritto di bombardare i negri” [Mark Curtis, The Great Deception (Il Grande Inganno), Pluto 1998, pag.135]
Questa storia rivela se stessa attraverso paradossi, contraddizioni, segreti, menzogne e opprimente violenza verso quello che lo storico britannico Mark Curtis, nel suo libro “Unpeople”, definisce come “Non-popolo”.
In questo suo lavoro descrive le caratteristiche del potere imperiale, in particolare della potenza britannica: “Le principali vittime della politica britannica costituiscono il Non-popolo – coloro le cui esistenze sono considerate di nessun valore, sacrificabili nel perseguimento del potere e del profitto commerciale.”
Questa asserzione può con tutta tranquillità essere applicata a tutti gli imperialismi occidentali, dai Greci, ai Romani, dagli Europei all’attuale USAmericanismo. Di gran lunga, la maggioranza degli –ismi che hanno condotto all’asservimento razziale del Non-popolo ha avuto la sua origine in occidente, dall’Imperialismo al Colonialismo, dal Fascismo, al Nazismo, all’USAmericanismo, fino all’ultimo figlio illegittimo razzista del colonialismo occidentale – il Sionismo.  
L’Europa, nel periodo Post Illuminismo, è stata il continente più insanguinato nella storia, annoverando decine di milioni di civili morti e la più estesa distruzione delle sue città. 
All’esterno, l’Imperialismo europeo ha prodotto come risultato addizionale decine di milioni di morti del Non-popolo, tutto per avidità e auto-arricchimento. 
Le potenze europee non scorgevano ingiustizie morali o impedimenti quando dividevano continenti e creavano artificialmente nazioni sotto il loro dominio o influenza spartitoria, senza il minimo riguardo per le popolazioni indigene. 
Nel suo libro, The Wretched of the Earth - I dannati della terra (Penguin, 1990, Einaudi 2007), Frantz Fanon scrive: “L’opulenza europea è letteralmente scandalosa, visto che è stata costruita sulla schiavitù, e si è nutrita del sangue degli schiavi…Il benessere e il progresso dell’Europa sono stati edificati sul sudore e la morte dei popoli negri, arabi, indiani e di razza gialla…L’Europa è letteralmente una creatura del Terzo Mondo”.
Ora, l’Europa e l’occidente hanno l’arrogante “chutzpah”, l’impertinenza, di identificare se stessi come i sapienti e i propugnatori della civiltà. Il senso occidentale di superiorità razziale e di esclusività hanno trovato supporto nel Nuovo Testamento: “Noi sappiamo che siamo da Dio e il mondo tutto è dato in potere del maligno.” Prima lettera di S.Giovanni 5:19 (New American Standard Bible)
Anche gli Ebrei vedono se stessi come esclusivisti, con il dono divino della supremazia e del diritto a governare gli altri. Il fondamento di tali convinzioni sta nel Talmud di Babilonia, il testo più sacro del Giudaismo. Riportiamo proprio un versetto che illustra la supremazia degli Ebrei sui Gentili: “I gentili sono fuori della protezione della legge e Dio ha ‘esposto i loro beni’ ad Israele.” (Baba Kamma 37b)
Un’ulteriore analisi della civiltà occidentale rivela un disordine psicologico di una Personalità Dissociata del tutto affine al caritatevole Dr. Jekyll e al malvagio Mr. Hyde, dove il medico Dr. Jekyll rappresenta il guaritore dell’umanità e Mr. Hyde il suo distruttore.
Non esiste esempio più valido di queste molteplici caratteristiche occidentali delle menzogne propagandate da Bush, Blair e dal potente agglomerato dei mezzi di informazione che ha messo in diffusione le loro menzogne, che Saddam possedeva armi di distruzione di massa, bugie che in conclusione hanno portato alla totale distruzione di una nazione innocente, l’Iraq, e al massacro di più di un milione di suoi cittadini. 
La pianificazione di una tale invasione era avvenuta precedentemente l’11 settembre, l’evento opportuno che ha consentito di scatenare la “guerra al terrorismo” di Bush. Oggi il mondo sa che tutto questo era una menzogna costruita per conquistare i campi di petrolio dell’Iraq e per proteggere Israele.
In modo scandaloso, alla BBC today, il 12 dicembre 2009, Tony Blair ha ammesso che avrebbe invaso l’Iraq comunque, anche in assenza di armi di distruzione di massa, proprio per spodestare Saddam Hussein, poiché costui aveva usato armi chimiche contro il suo stesso popolo, armi chimiche che però gli erano state fornite dagli Stati Uniti d’America.
Ovviamente, a suo comodo, Blair dimenticava che era stato Winston Churchill il primo ad usare armi chimiche per bombardare l’Iraq. 
Quanta nobiltà e benevolenza da parte di Bush e Blair per liberare l’Iraq dal suo dittatore!
George Orwell esattamente osservava che, “noi nel mondo ricco viviamo in un relativo benessere solo per lo smodato potere che i nostri governanti esercitano e per l’eccessiva opulenza che sgorga da quel potere. La democrazia globale significa assicurare che il mondo venga gestito a nostro vantaggio.”   
Nella totale ipocrisia, i due pesi e due misure, le menzogne, le contraddizioni, e le cosiddette “guerre giuste”, classificate così per la prima volta dallo statista romano Cicerone, quindi codificate da S.Agostino e da S.Tommaso d’Aquino, hanno sollevato ancora una volta la loro testa minacciosa e turpe nel discorso di Obama di accettazione del suo Premio Nobel per la Pace, un premio assegnatogli per la “preservazione della pace”, mentre egli illustrava la sua dottrina di pace attraverso le “Guerre Giuste”.
Obama era costretto a giustificare la sua escalation della guerra in Afghanistan contro 100 combattenti di Al Qaeda, con un’ondata di finanziamenti pari a 30 miliardi di dollari, per un ammontare di 30 milioni di dollari per membro di al Qaeda, per imporre la pace nel paese e nella regione.
Nell’assegnare il Premio per la Pace ad Obama, il Comitato per i Nobel aveva citato i suoi “straordinari sforzi per rafforzare la diplomazia internazionale e la cooperazione fra i popoli.” 
Certamente il discorso di Obama avrà turbato il Comitato e avrà indotto nei suoi membri il desiderio di non averlo mai premiato riconoscendogli questo Nobel. 
Mai, nella storia dei discorsi di accettazione per un premio per la pace un leader mondiale aveva magnificato le giustificazioni morali per la guerra, pronunciando il termine “guerra” per ben 44 volte nel suo discorso. Egli affermava che queste guerre etiche erano giustificate in termini di auto-difesa e di resistenza all’oppressione e alla tirannia.
Obama selettivamente citava il credo alla non violenza di Gandhi e di Martin Luther King, ma dimenticava che King aveva anche affermato: “Il più grande approvvigionatore di violenza sulla terra è il mio stesso governo.” E che Gandhi aveva ribadito come: “Corruzione ed ipocrisia non dovrebbero essere inevitabili prodotti della democrazia, come indubitabilmente oggi lo sono.”
Mentre la “Guerra Giusta” è un virtuoso principio per l’occidente, non viene mai accettato né tollerato dall’occidente quando il Non-popolo invoca lo stesso diritto a combattere l’oppressione e il colonialismo occidentale e sionista.
Per ogni retorica nobile sempre espressa da un leader occidentale, per cui il mondo deve sostenere i valori morali di giustizia, libertà, eguaglianza ed indipendenza dai dittatori e dagli oppressori, Israele al contrario viene sempre dispensata dall’osservare questi valori etici, Israele è al di sopra degli interessi occidentali e del diritto internazionale.
Libertà e il valore della dignità sono solo prerogative dell’uomo bianco.
Il discorso di Obama era disseminato di ipocrisia e di due pesi e due misure, ma esprimeva con sicurezza arrogante quello che sta nascosto al di sotto, tutta la sua debolezza, l’insicurezza e la dipendenza dai suoi consiglieri della Casa Bianca, che guarda caso sono in maggioranza Ebrei e fedelmente filo-Israeliani.
Obama è ora ufficialmente un Presidente guerriero. Ora, ha nelle sue mani le guerre in Pachistan-Afghanistan e tutte le loro impreviste conseguenze. Egli dovrebbe tenere ben presente i consigli di    Churchill sulla guerra :
Mai, mai, mai credere che una guerra possa essere senza difficoltà e problemi, o che chi si imbarca in un’avventura senza la dovuta esperienza possa misurarsi con i marosi e gli uragani che incontrerà. Lo statista che cede alla febbre della guerra deve rendersi conto che, una volta dato il segnale, non resta più a lungo il signore della politica, ma diventa lo schiavo di eventi imprevedibili ed incontrollabili.” 
Mentre celebrano le virtù della libertà, della democrazia e la necessità del mondo di combattere il terrorismo internazionale, specialmente con l’uso di aerei da combattimento, gli Stati Uniti ed Israele sono le sole due nazioni che ipocritamente hanno posto il veto (voto espresso: 153 a favore, 2 contrari) alla Risoluzione A/RES/42/159 del 7 dicembre 1987 all’Assemblea Generale dell’ONU, che affermava:
Viene riaffermato altresì il diritto inalienabile all’auto-determinazione e all’indipendenza di tutti i popoli sotto regimi coloniali e razzisti e altre forme di dominazione straniera, e si sostiene la legittimità della loro lotta, in particolare della lotta dei movimenti di liberazione nazionale, in accordo con gli obiettivi e i principi della Carta e della Dichiarazione sui Principi del Diritto Internazionale con riguardo alle Relazioni Amichevoli e di Cooperazione fra Stati in accordo con la Carta delle Nazioni Unite.
Si sottolineano gli sforzi e gli importanti conseguimenti dell’Organizzazione Internazionale dell’Aviazione Civile e dell’Organizzazione Internazionale Marittima  nel promuovere la sicurezza dei trasporti internazionali per via aerea e marittima contro le azioni del terrorismo, conformemente alla Risoluzione 40/61 dell’Assemblea Generale.”
Risulta immediatamente ovvio come Israele e la sua colonia, gli Stati Uniti d’America, abbiano posto il veto ad una Risoluzione che assegnava ai popoli il diritto all’auto-determinazione, alla resistenza, e all’indipendenza dai regimi coloniali razzisti.
L’occidente ricorre al predominio economico sul terzo mondo attraverso la Banca Mondiale guidata da USAmericani (gli ultimi tre direttori sono Ebrei!) e il Fondo Monetario Internazionale (IMF) guidato da un Europeo, con l’unico obiettivo di controllare e strangolare le economie del terzo mondo a beneficio delle multinazionali occidentali.
Il predominio politico viene esercitato attraverso l’Organizzazione delle Nazioni Unite creata dall’occidente, in cui il Consiglio di Sicurezza rappresenta una conventicola di cinque potenze nucleari che decidono della vita e della morte del Non-popolo.
Militarmente gli Stati Uniti sono l’unica super-potenza nel mondo. Possiedono il bilancio militare di assoluto rilievo al mondo (oltre 600 miliardi di dollari), pari al 41.5% delle complessive spese militari mondiali.
Gli Stati Uniti usufruiscono di oltre 700 basi militari in più di 130 paesi. Inoltre sono i primi al mondo per importanza nella vendita di armamenti, con il 41% delle vendite complessive mondiali, specialmente ai paesi delle zone più calde al mondo, come il Medio Oriente e l’Asia. 
I cinque membri del Consiglio di Sicurezza, veri …custodi della pace, contribuiscono per il 76% di tutte le vendite mondiali di armi, spesso ad entrambe le parti in conflitto. Comparativamente, l’intero bilancio dell’ONU consiste solo dell’1.8 % del bilancio militare mondiale.
La guerra procura profitti, la pace no!
Secondo uno studio prodotto dal Servizio Ricerche del Congresso, 7 ottobre 1983, gli Stati Uniti si sono impegnati in 234 interventi militari all’estero. Questo numero non comprende le azioni sotto copertura o i numerosi casi in cui le forze usamericane sono state dislocate all’estero a partire dalla Seconda Guerra Mondiale come forze di occupazione o per partecipare ad organizzazioni di mutua sicurezza, secondo accordi militari o per assistenza militare di routine o per operazioni di addestramento.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, gli Stati Uniti hanno bombardato 22 nazioni, non tenendo conto dell’Iraq, Pakistan e Afghanistan, causando la morte di milioni di persone. Dal 1945 al 2003, gli Stati Uniti hanno cercato di rovesciare più di 40 governi stranieri, e di schiacciare più di 30 movimenti nazional-popolari che si battevano contro regimi intollerabili.  (William Blum: thirdworldtraveler.com)
Il nostro è un mondo di giganti nucleari e di piccoli uomini dotati di senso morale. Noi sappiamo molto sulla guerra e poco sulla pace, sappiamo molto su come uccidere e poco su come far vivere”-General Omar N. Bradley
Ben lontani dall’essere il faro della pace e della libertà, gli Stati Uniti hanno scatenato molteplici interventi militari all’estero, sono responsabili di molti cambiamenti di regime, di tanti bombardamenti di nazioni straniere, di tanti assassini di leaders mondiali, mentre sono stati il sostegno di dittatori canaglie e della nazione più canaglia fra le nazioni canaglia, Israele.
Se esistesse un premio per la nazione più militarista nella storia, gli Stati Uniti d’America sicuramente risulterebbero i vincitori. 
La morte di milioni di persone del Non-popolo in tutto il mondo non conta nulla, non ha alcun significato per l’occidente. I governi occidentali giustificano questo come “danni collaterali”, come un prezzo inevitabile della guerra, però i loro soldati morti sono splendidi eroi, caduti per la libertà e la protezione dei valori dell’occidente. Sia i media usamericani che il Pentagono non tengono in nessun conto di queste vittime, come evidenziato dalla considerazione di un Generale usamericano sulle perdite irachene: “Noi non teniamo il conto delle perdite umane” 
Lo scisma fra i governi occidentali e le loro popolazioni disinformate, disinteressate, alfabetizzate ma incolte è enorme, consentendo così alle multinazionali e ai gruppi di interesse di dominare la politica domestica ed estera.
Da molto tempo le corporation e i media imboccano e distraggono i popoli con programmi televisivi confezionati da “specialisti”, con le ultime proposte di vendita, con aggeggi i più nuovi e più esaltanti, con eventi sportivi, con prodotti cinematografici ed una smania di consumi dominata dai debiti; invece, bombe e missili possono crivellare le case e gli appartenenti al Non-popolo con assoluta impunità. 
L’occidente, a tempo debito, imploderà per collasso economico e sociale. Non può sostenere il suo infinito indebitamento finanziario per soddisfare una popolazione viziata e nell’intorno di qualche decennio muterà la sua composizione demografica, dato che il negletto Non-popolo di colore avrà il predominio nei governi, nei media, nei centri studi, nelle istituzioni finanziarie ed accademiche. 
Fra breve, le persone di razza bianca richiederanno una Affirmative Action, un programma contro la discriminazione razziale nei loro confronti nelle università e nei posti di lavoro. 
Tutto ciò produce un fermento sociale di massa. Gli Stati Uniti d’America sono già divisi e polarizzati fra gli USAmericani “autentici” della Fox Nation, bianchi, (N.d.tr.: in alcuni ambienti politici Fox News, la “TV” partito di Murdoch, diffusa in tutta la Nazione viene considerata una costola del Partito repubblicano e non un network giornalistico) e gli USAmericani “non autentici”, un eufemismo per individuare le minoranze di colore.
Il più grande perdente in questo futuro sarà Israele che finalmente dovrà affrontare la giustizia e le sue responsabilità. La sua storia e il suo passato perseguiteranno Israele, e gli Ebrei nel mondo allo stesso modo dovranno rendere conto del loro appoggio a questa nazione di feroci razzisti che non considerano nulla come sacro, eccezion fatta l’esistenza di Israele e il suo espansionismo militare.
Non solo, l’oriente e l’occidente sono destinati ad incontrarsi nel momento in cui il mondo occidentale diventa più di colore e “colonizzato” dalle vere vittime dell’arroganza occidentale e la ragione è il credo più forte.  
Allora, l’occidente uscirà dal suo stato di intossicazione dovuto all’arroganza, al potere, al razzismo, all’impunità dalla giustizia e alla convinzione di invincibilità, tanto da far ricordare Tacito quando metteva in guardia i detentori del potere di Roma:
 “Ai saccheggi, ai massacri e alla devastazione danno il nome di impero, e la desolazione che hanno provocato la chiamano pace.”
Oh masse di uomini di colore siate pazienti, il tempo, la verità, la giustizia e la storia stanno dalla vostra parte!
L’occidente ha conquistato il mondo non per la superiorità delle sue idee o dei suoi valori o delle sue religioni, ma piuttosto per la sua superiorità nell’applicare la violenza organizzata. Gli Occidentali hanno spesso dimenticato questo fatto; i non-Occidentali non l’hanno dimenticato mai.” –Professor Samuel Huntington, “The Clash of Civilizations - Lo scontro delle civiltà”, Touchstone Books, pag.51
Fonti:
http://www.thirdworldtraveler.com/Rogue_State_US/US_Bombing_Since_WWII.html
Almeno 22 nazioni sono state bombardate, di William Blum, storico
http://wapedia.mobi/en/Overseas_interventions_of_the_United_States
Storia militare e politica estera degli Stati Uniti d’America, comprendente anche il numero di guerre/interventi a partire dal 1776
http://www.fas.org/man/crs/crs_931007.htm
Gli Stati Uniti d’America hanno scatenato all’estero 234 operazioni: 1798 – 1993
http://thirdworldtraveler.com/Dictators/Friendly_Dictators.html
Elenco dei dittatori favorevoli agli Stati Uniti d’America insediati o appoggiati con spargimento di sangue 
http://www.un.org/documents/ga/res/42/a42r159.htm
Risoluzione dell’Assemblea Generale dell’ONU sull’auto-determinazione e sulla lotta contro il terrorismo internazionale

Originale da: Palestine Think Tank-Obama and Western Civilizations: Hypocritical Rhetoric and Righteous Holocausts
Articolo originale pubblicato il 14-12-2009 
L’autore

Curzio Bettio è membro di Tlaxcala, la rete internazionale di traduttori per la diversità linguística. Questo articolo è liberamente riproducibile, a condizione di rispettarne l'integrità e di menzionarne autori, traduttori, revisori e la fonte.
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La storia in sintesi delle relazioni fra bianchi e neri negli USA
Prima vignetta: "Questo è per il tuo bene..."
III vignetta: "Togliti da sopra! (Scendi da me!)"
IV vignetta: "Ne ho abbastanza! Mi rialzo!
V vignetta: "Sono veramente spiacente di essermi comportato prima da razzista. Me ne rendo conto meglio ora."
VI vignetta "Magnifico, mi dai una mano a salire?" "Naturalmente, no! Questo potrebbe essere razzismo alla rovescia.Vedi, se sono arrivato quassù da solo, perché non lo fai anche tu?"