lunedì 25 gennaio 2010

Appello per il Dr. Ebrahim Yazdi, prigioniero politico in Iran

Famiglia Yazdi, 18/1/2010. Tradotto da Tlaxcala
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Nel nome di Allah, l’Assoluto Benigno e Misericordioso.

Care sorelle e fratelli nell’Islam, Assalamu alaikum.

Noi ci appelliamo a voi per aiutare a salvare un vostro fratello e nostro padre, il Dr. Ebrahim Yazdi, in un momento di grande bisogno.

Se voi eravate negli Stati Uniti negli anni 1960 e 1970, allora sicuramente conoscerete già Ebrahim Yazdi come uno dei fondatori e primi dirigenti della “Muslim Students Association, MSA – Associazione degli studenti musulmani”, della “Islamic Society of Greater” nei pressi di Houston e dell’Associazione islamica di medicina. Voi dovreste ricordarvi della sua famiglia, Ebrahim, sua moglie Sourour e i loro sei bambini, come un essenziale punto di riferimento di tutti i congressi annuali della MSA. 

Forse voi ricorderete che, dal giorno in cui Ebrahim Yazdi è arrivato negli USA nel 1956, si è adoperato incessantemente e con musulmani di qualsiasi ambiente per costruire organizzazioni musulmane fondate sull’unità e sulla tolleranza.

Potrebbe darsi che qualcuno di voi abbia accompagnato attraverso tutti gli USA il Dr. Yazdi nelle sue trasferte per visitare musulmani in carcere, o nelle sue raccolte di fondi in favore di moschee.

Forse qualcuno di voi potrebbe essere stato collega del Dr. Yazdi presso il “Baylor College of Medicine” di Houston, o avere pregato con lui, al Centro medico del Texas.

Qualcuno di voi potrebbe essere forse una delle tante persone che lo hanno aiutato ad edificare la prima moschea di Houston o uno di coloro che hanno accompagnato il vostro fratello Ebrahim nei suoi dialoghi interreligiosi mensili a Houston con sacerdoti, rabbini e pastori locali.

Forse siete al corrente ugualmente che Ebrahim Yazdi, da 60 anni, è stato un leader nello sforzo di fare del suo paese natale, l’Iran, un posto dove le persone potessero trovare rifugio dalle ingiustizie e dall’oppressione.

Forse voi potete ancora ricordare che nel maggio 1978 ha abbandonato una vita agiata negli USA per andare a lavorare con i dirigenti del movimento islamico in Iran.

Forse vi ricordate di averlo visto alla televisione nel ruolo di ministro degli Affari Esteri subito dopo la rivoluzione. In questo ruolo, Ebrahim Yazdi ha lavorato senza tregua per unire le nazioni musulmane nel sostenere la causa dei musulmani vittime di ingiustizie nei loro paesi, come l’Afghanistan e la Palestina.
Come uomo di radicati principi e di fede musulmana, ha dato le dimissioni dal suo incarico nel novembre 1979 per protestare contro la cattura in Iran di diplomatici presi come ostaggi e contro la direzione autocratica che il nuovo regime stava prendendo.

Dopo il 1979, Ebrahim Yazdi ha consacrato la sua vita per orientare l’Iran verso la libertà e la democrazia, con quelle modalità che devono essere coerenti con la nostra fede islamica. Egli crede che la dittatura sia ingiusta, irrispettosa della dignità umana, e dunque non islamica. È stato una incrollabile voce della ragione e della tolleranza. Allo stesso modo, è stato un campione dei diritti dei gruppi etnici minoritari in Iran, come i Curdi e i Belucistani, e delle minoranze religiose, come i seguaci dell’Islam sunnita e del Sufismo.

Nel corso degli anni, Ebrahim Yazdi ha pagato un caro prezzo, ha subito aggressioni fisiche ripetute, catture, condanne e imprigionamenti. Ma oggi, alhamdulillah, la maggioranza dei dirigenti politici e religiosi dell’Iran, comprese le giovani generazioni, hanno finito per accettare la sua visione di un Iran libero, democratico ed islamico.

Disgraziatamente, una cricca minoritaria al potere si oppone ostinatamente alle riforme e ha attaccato ed arrestato tanti oppositori.
Ebrahim Yazdi, vostro fratello, nostro padre, è uno di quelli che sono tenuti in carcere a Téhéran.

A 78 anni, è sopravvissuto anche ad un cancro, è il più anziano fra i dissidenti imprigionati. È stato arrestato alle ore 15 del  27 dicembre 2009 presso il suo domicilio. L’unico suo crimine è stato quello di parlare e di scrivere la verità, con forza, ma pacificamente.

Il suo stato di salute è cattivo e in prigione subisce un deterioramento. Le sue cure mediche contro il cancro hanno reso necessario l’uso di un catetere e per questo Ebrahim viene esposto ad un rischio estremo nelle condizioni igieniche deplorevoli delle carceri iraniane. I medici curanti hanno presentato un’istanza presso le autorità per consentire un suo ricovero ospedaliero, o perché sia assegnato agli arresti domiciliari sotto sorveglianza, ma al presente questi appelli umanitari sono stati ignorati. 

Noi sappiamo che nostro padre si sta domandando se le sue sorelle e i suoi fratelli musulmani negli USA si ricordano ancora, o se si preoccupano, di lui.  Non occorre citarvi i numerosi versetti del nostro venerato Corano in cui veniamo incoraggiati a parlare in favore della giustizia e a liberare i prigionieri. Noi facciamo appello a voi, nostre sorelle e fratelli musulmani che vi trovate fuori dell’Iran, ad elevare la vostra voce in favore della liberazione di Ebrahim Yazdi.

Cosa potete fare? Scrivere una lettera, breve e semplice, diretta ai tre dirigenti della Repubblica islamica d’Iran indicati più avanti.  Tutto dimostra che questi dirigenti tengono bene in considerazione ciò che i musulmani del mondo intero pensano di loro.

La vostra lettera sarà più efficace se voi farete appello – con rispetto e sulla base dei principi islamici – a che Ebrahim Yazdi e altri prigionieri politici non violenti siano liberati immediatamente.

Vi preghiamo di incoraggiare le organizzazioni islamiche di vostra appartenenza a fare lo stesso.
Perciò, vi preghiamo di indirizzare le vostre lettere a queste tre persone:
• Ayatollah Syed Ali Khamenei, leader della Repubblica islamica d’Iran, Pastor Complex, Imam Khomeiny Street, Téhéran, Iran
• Dr Mahmoud Ahmadinejad, Presidente dell'Iran, Pastor Complex, Imam Khomeiny Street, Téhéran, Iran
• Dr Ali Lariani, Presidente del Majlis Shura Islami Iran, Pastor Complex, Imam Khomeiny Street, Téhéran, Iran
Per misura di sicurezza, vi invitiamo ad inviare una copia della vostra lettera a:
• M. Mohammad Khazaee, Rappresentante permanente della Repubblica islamica d’Iran presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite, 622 Third Ave, New York NY 10017
Siate certi che qualsiasi buona azione che voi farete a questo riguardo sarà vantaggiosa per voi e per tutti i musulmani. In questo modo, farete sapere a coloro che governano l’Iran che il mondo musulmano sta osservandoli e che noi siamo preoccupati dell’ingiustizia fatta alle nostre sorelle e ai nostri fratelli.

E, Inch'Allah, quando Ebrahim Yazdi e gli altri prigionieri politici saranno liberati, saranno più forti per il vostro appoggio.
Jazakumallahu khairan,
la Famiglia Yazdi
Per maggiori informazioni, per favore contattate FreeEbrahimYazdi@gmail.com 

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