mercoledì 5 maggio 2010

"I provvedimenti israeliani ricordano le leggi in vigore sotto l'apartheid in Sudafrica"

Dichiarazione del governo sudafricano sull’Ordinanza Militare israeliana n.1650
Tradotto da Curzio Bettio, Tlaxcala
Il governo del Sudafrica ha preso atto, con massima preoccupazione, dell’Ordinanza Militare israeliana n. 1650, dal titolo “Prevenzione delle infiltrazioni”, che è entrata in vigore il 13 aprile 2010. Questa ordinanza aggrava ulteriormente la già fragile situazione in Palestina.

Sembrerebbe che con l’Ordinanza Militare, l’espulsione e il procedimento penale contro certe categorie di Palestinesi venga messa sotto la giurisdizione esclusiva dei tribunali militari israeliani. La nuova Ordinanza definisce come infiltrato chiunque entra illegalmente in Cisgiordania, così come “persone che sono presenti nella zona e non sono in possesso di un permesso legale”.

Carlos Latuff
L’Ordinanza è poco chiara per quanto riguarda i permessi di cui sopra, se sono quelli attualmente in vigore, o se fa riferimento anche a nuove autorizzazioni che i comandanti militari potranno rilasciare in futuro. Non sono chiare neppure le disposizioni sullo status di portatori di certificati di residenza in Cisgiordania, e l’Ordinanza sembra ignorare l’esistenza dell’Autorità palestinese e gli accordi firmati da Israele con l’ANP e l’OLP.
Secondo le disposizioni, “una persona si presume un infiltrato se è presente nell’area senza documento o permesso che attesti la sua presenza legittima nell’area e senza giustificazione ragionevole”. Tale documentazione, recita l’Ordinanza, deve essere “rilasciata dal comandante delle forze armate IDF in Giudea e Samaria o chi agisce per suo conto”.
Il Sud Africa vede le disposizioni di qui sopra e l’Ordinanza Militare come gravi violazioni dei diritti umani, che ricordano le leggi in vigore sotto l’Apartheid in Sud Africa. A seguito della sua storia, il Sud Africa è particolarmente sensibile alla violazione dei diritti umani conseguente all’obbligazione di permessi e, nel caso in cui il “permesso” fosse giudicato non valido, alle punizioni unilaterali che possono essere esercitate su un individuo dallo Stato, senza la possibilità di ricorso ad un tribunale indipendente.

Questa situazione è inaccettabile in quanto rafforzerà ulteriormente l’occupazione israeliana dei territori palestinesi. Il Sud Africa prende atto dei timori sollevati dal Presidente Abu Mazen e la Lega araba, che chiedono a Israele la revoca della presente Ordinanza, e aggiunge la sua voce alla crescente condanna internazionale delle azioni di Israele contro la Palestina.
Il Sud Africa, pertanto chiede, con la massima fermezza possibile, a Israele di creare un ambiente favorevole ai negoziati e non un ambiente che intensifica la diffidenza tra Israeliani e Palestinesi e di onorare gli impegni sottoscritti negli Accordi di Pace di Oslo.

 

Originale da: Media Statement: Israeli Infiltration Order 1650
Articolo originale pubblicato il 21 april 2010

L’autore
Curzio Bettio è membro di Tlaxcala, la rete internazionale di traduttori per la diversità linguística. Questo articolo è liberamente riproducibile, a condizione di rispettarne l'integrità e di menzionarne autori, traduttori, revisori e la fonte.

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