mercoledì 16 dicembre 2009

Contaminazione con riso OGM: la Bayer condannata a pagare 2 milioni di dollari


di CBG Coordination gegen BAYER-Gefahren/Coalition against BAYER-Dangers Tradotto da Curzio Bettio, Tlaxcala
Originale da: GenReis: BAYER muss Schadenersatz leisten

  
Comunicato stampa, 9 dicembre 2009
A St. Louis, negli Stati Uniti, una giuria ha assegnato a due coltivatori un indennizzo di quasi 2 milioni di dollari per danni. Il verdetto è giunto al termine del primo caso comprovato di una lunga serie contro la tedesca Bayer AG.
Se gli indennizzi per questi casi comprovati  andranno a buon fine, secondo il pubblico ministero, Adam Levitt, la Bayer rischia di dover pagare “sicuramente centinaia di milioni di dollari” per i danni causati dalla contaminazione di raccolti di riso.
“La giuria ha avuto l’occasione di mandare il messaggio che non si puٍ contaminare impunemente il cibo”, ha aggiunto Levitt.
La Coalizione contro i pericoli derivanti dalla Bayer, che sta portando avanti una campagna contro l'approvazione in Europa del riso geneticamente modificato, è soddisfatta della decisione della giuria.
Agricoltori del Missouri, Arkansas, Texas, Louisiana e Mississippi hanno inoltrato più di 1000 denunce da quando il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti ha annunciato, nell’agosto 2006, che nelle partite di riso a grano lungo degli Stati Uniti erano state trovate tracce del riso ogm LibertyLink.
La Bayer e la Louisiana State University hanno condotto esperimenti sul riso LibertyLink, creato per resistere al glufosinato, un pesticida della Bayer. Questa varietà ha finito per contaminare oltre il 30% dei terreni destinati alla coltivazione del riso negli Stati Uniti
In Europa, la Bayer ha presentato una domanda per l’importazione di un riso geneticamente modificato simile a quello del caso in questione, chiamato LL62, destinato all’alimentazione umana. La Coalizione contro i pericoli derivanti dalla Bayer (CBG), che per 30 anni ha controllato la compagnia, sollecita l’EFSA (Autorità europea per la Sicurezza Alimentare), con sede a Parma, a non approvare il riso LL62 in quanto la sua introduzione implicherebbe rischi sconosciuti per la salute umana e per l'ambiente.
Philipp Mimkes, portavoce della CBG cosى si esprime: “In relazione al riso geneticamente modificato, chiediamo una applicazione rigida del principio di precauzione. L’incidente avvenuto negli Stati Uniti, mostra che il rischio collegato ai raccolti geneticamente modificati non è controllabile nel lungo termine.”
Secondo Mimkes, l’approvazione da parte dell’Europa del riso geneticamente modificato consentirebbe alla Bayer e alle altre compagnie biotecnologiche di promuoverne la coltivazione nei paesi in via di sviluppo. Questo potrebbe portare alla contaminazione dei tipi di riso coltivati nelle zone di origine, ad una diminuzione della biodiversità e addirittura potrebbe mettere a rischio la principale fonte di cibo dei paesi in via di sviluppo. L’impatto negativo ricadrebbe più pesantemente proprio sul settore più vulnerabile, quello dei poveri in aree rurali.
Ulteriori informazioni:

A proposito di riso geneticamente modificato
elaborazione di Curzio Bettio 
31 agosto 2006
L’Unione Europea  scopre in Olanda carico di riso ogm  proveniente dagli USA senza autorizzazione
 BRUXELLES (Reuters) - Un carico di riso ogm  proveniente dagli Stati Uniti è giunto sabato nei Paesi Bassi, ha reso noto oggi la Commissione europea.
“Abbiamo presumibilmente un caso positivo a Rotterdam”, ha detto il portavoce della Commissione Philip Tod nel corso di una conferenza stampa, aggiungendo che il riso non è stato posto sul mercato e che viene sottoposto a test dalle autorità olandesi.
“C'è stato riferito da fonti del settore di un altro presunto caso positivo a New Orleans, che perٍ non ha lasciato gli Stati Uniti”.
La settimana scorsa, la UE ha reso più severi i requisiti sulle importazioni di riso a grano lungo dagli USA, dopo la scoperta da parte delle autorità statunitensi di una variante geneticamente modificata nota come LL Rice 601 commercializzata dalla tedesca Bayer e prodotta negli USA.
11 Settembre 2006, da Greenpeace
Riso illegale venduto in Germania
Dopo quello cinese, ora anche il riso ogm della Bayer viene venduto dagli USA all’Europa senza autorizzazione. E i consumatori continuano a fare da cavie.
Pochi giorni dopo aver denunciato la presenza sul mercato europeo di riso cinese ogm, Greenpeace rivela oggi che riso ogm della Bayer, proveniente dagli Stati Uniti, è in vendita nei supermercati europei. Questo riso transgenico è illegale, non essendo stato approvato per il consumo umano o la coltivazione in alcun Paese.
Il Comitato europeo per la Sicurezza Alimentare si riunisce oggi per definire la risposta dell’Europa alla contaminazione con riso ogm di prodotti contenenti riso; Greenpeace chiede all’UE di adottare misure forti per bloccare ulteriori possibili contaminazioni.
 Analisi condotte presso laboratori accreditati hanno confermato la presenza di riso Liberty Link 601 nel riso parboiled a grana lunga di provenienza statunitense in vendita in Germania presso i supermercati “Aldi”.
“La negligenza della Bayer avrà pesanti conseguenze sull’industria del riso statunitense”, afferma Federica Ferrario, responsabile campagna ogm di Greenpeace.
Questo test positivo potrebbe essere solo il primo di una lunga serie. Esportatori, grossisti e dettaglianti rischiano ora di fronteggiare pesanti costi per effettuare analisi e ritiri di prodotti, per non parlare di diminuzione delle vendite, riduzione dei prezzi, e diffidenza dei consumatori.
Lo scandalo legato alla contaminazione con mais illegale StarLink, ha causato nel 2001 all’industria dei cereali danni stimati dell’ordine di mezzo miliardo di dollari. L’attuale vasta contaminazione del riso fa presagire un impatto ancora più pesante sull’industria del riso.
 “La prima domanda che poniamo, sia alle autorità europee sia a quelle americane è: quanto è vasta questa contaminazione nei prodotti già in vendita sugli scaffali? La seconda: cosa si sta facendo per proteggere i consumatori?", aggiunge Ferrario.
Greenpeace chiede all’industria del riso analisi sui prodotti a base di riso destinati ai consumatori, e all’Unione Europea di ritirare immediatamente i prodotti contenenti riso statunitense contaminato.
 In meno di due settimane Bayer è stata oggetto di quattro azioni legali collettive, ma rischia di più. Già diverse navi cariche di riso statunitense sono state fermate e probabilmente le analisi risulteranno positive al riso ogm della Bayer LL601. Unione Europea e Giappone hanno imposto analisi obbligatorie e certificazioni per verificare che ogni importazione di riso non contenga varietà illegali.
 “ب un chiaro messaggio per il comparto risicolo: se non sta alla larga dagli ogm rischia danni enormi. Una volta che ogm illegali sono entrati nella filiera alimentare, rimuoverli comporta molto lavoro ed esborso economico, quindi è meglio prevenire la contaminazione a monte”, commenta Ferrario.
Pochi giorni fa, Greenpeace ha scoperto una contaminazione causata da un altro riso transgenico di provenienza cinese, rilevata in prodotti alimentari in Francia, Germania e Gran Bretagna. Greenpeace ha informato le autorità competenti, nazionali e comunitarie, che questo riso illegale comporta seri rischi per la salute e si rende quindi necessario agire immediatamente per proteggere i consumatori. Questo riso cinese è stato modificato per resistere agli insetti e contiene una proteina, la Cry1Ac, che ha già prodotto reazioni allergiche nei topi. Alcuni scienziati indipendenti hanno rilasciato una dichiarazione confermando le preoccupazioni di Greenpeace sui rischi per la salute. Anche questa contaminazione ha avuto inizio con i campi sperimentali: il riso non era stato ancora approvato per la coltivazione commerciale proprio per le crescenti preoccupazioni sulla sua sicurezza.
Settembre 2006
Il riso ogm della Bayer è già sulle nostre tavole
ROMA. L´allarme lo lancia Simona Capogna, del consiglio nazionale Verdi Ambiente e Società (Vas): “Ormai è una certezza: il riso geneticamente modificato della Bayer (LLRICE 601) ha invaso i mercati europei, senza aver ottenuto l’approvazione nemmeno nel paese più aperto ai prodotti transgenici: gli Stati Uniti. Ha passato le frontiere senza presentare una regolare certificazione, come “clandestino”, nascosto all’interno dei sacchi del riso lungo convenzionale”.
 Il riso ogm resistente agli erbicidi doveva restare nei campi sperimentali, dove era stato piantato nel 2001, ma ha invaso i campi vicini e non sono disponibili dati per capire da quanto tempo riso contaminato è in vendita anche in Europa.
 “L’unica cosa di cui possiamo esser certi al momento - dice Capogna - è che a pagare per una tecnologia che porta vantaggi solo alle multinazionali dell’agrochimica saranno ancora una volta, e come sempre, i cittadini. La contaminazione dell’ambiente e del cibo, la successiva decontaminazione, i controlli e i test saranno plausibilmente tutti a carico di chi si oppone all’introduzione di una tecnologia pericolosa e pervasiva”.
 Infatti la Bayer ha promesso solo il sostegno tecnico-scientifico dove sarà necessario, “un pٍ poco per un’azienda che fattura miliardi di dollari l’anno, vendendo pacchetti di sementi geneticamente modificate e input chimici - dicono i VAS – “Ci aspettiamo quindi, anche alla luce di questo ultimo episodio, che le azioni che nei prossimi mesi attendono la Commissione Europea, l’Autorità per la Sicurezza Alimentare e le istituzioni nazionali, siano guidate effettivamente dalla volontà di tutelare i cittadini e l’ambiente. Nessuna coesistenza, quindi per una tecnologica pericolosa e invasiva come quella biotecnologica e maggiore sostegno ad una ricerca agricola pubblica e indipendente”.

18 settembre 2006
Lettera aperta alla European Food Safety Authority (EFSA) [Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare], con sede a Parma
Dalla Coalizione contro i pericoli derivanti dalla Bayer
Oggetto: Importazione del riso LL62, resistente al glufosinato, prodotto dalla Bayer CropScience
Gentili signore e signori,
Esprimiamo qui la nostra preoccupazione per la richiesta, inoltrata dalla Bayer, di approvazione all’introduzione sul mercato europeo del riso LL62 resistente al glufosinato.
Negli Stati Uniti un tipo di riso geneticamente modificato simile, denominato LL601, è stato ritrovato in campioni di forniture destinate al consumo umano. La Bayer ha condotto esperimenti in pieno campo della varietà LL601 tra il 1998 e il 2001, ma non è chiaro come sia avvenuta l’attuale contaminazione. Come la varietà LL62, questo riso è resistente al diserbante Liberty Link prodotto dalla Bayer. La varietà LL601 non è mai stata sottoposta ad esami per accertarne la sicurezza nei confronti del consumo umano, che non è dunque mai stato autorizzato da parte delle autorità preposte.
Ciononostante il riso LL601 è ora entrato nel settore degli alimenti venduti al dettaglio nell’Unione Europea ed è apparso sugli scaffali di alcuni supermercati della catena tedesca “Aldi”. Quindi dopo oltre 10 anni di esperimenti l’industria delle biotecnologie ancora non riesce a garantire la coesistenza degli alimenti geneticamente modificati con quelli non geneticamente modificati. Questo incidente dimostra che il rischio collegato con gli alimenti geneticamente modificati non è controllabile nel lungo periodo. La valutazione di rischio ambientale e i piani di controllo della Bayer per il riso LL62, non danno sufficiente importanza alla possibilità che questi organismi geneticamente modificati vengano accidentalmente sparsi nel Sud dell’Europa dove questo riso potrebbe dunque crescere e contaminare raccolti non geneticamente modificati.
Un’eventuale autorizzazione non sarebbe soltanto una minaccia per i consumatori europei, ma anche per gli agricoltori e per l’ambiente dei paesi in via di sviluppo. Il riso è l’alimento base della dieta di più di metà della popolazione mondiale e la decisione presa dall’Unione Europea in relazione a questo riso geneticamente modificato avrà una forte influenza nei paesi dotati di risorse troppo limitate per poter adottare politiche regolatorie proprie.
L’approvazione da parte europea del riso geneticamente modificato consentirebbe alla Bayer di promuoverne la coltivazione nei paesi in via di sviluppo, in particolar modo in Asia. Ciٍ potrebbe portare alla contaminazione delle coltivazioni di riso esistenti nei centri di origine e mettere a rischio la biodiversità e con essa la principale fonte di cibo nei paesi in via di sviluppo. L'impatto negativo ricadrebbe in modo particolarmente pesante proprio sulle fasce di popolazione più vulnerabili: i poveri delle aree rurali.
La direttiva numero 2001/18/EC del Parlamento Europeo stabilisce che i paesi membri della Unione Europea devono “assicurarsi che vengano prese tutte le misure necessarie ad evitare effetti dannosi per la salute umana e per l'ambiente, che possano derivare dal rilascio volontario o dall'arrivo sul mercato di Organismi Geneticamente Modificati.” Chiediamo perciٍ l'applicazione rigorosa del principio di precauzione nei confronti del riso geneticamente modificato, chiedendovi di non approvare l’importazione nei paesi dell’Unione Europea del riso LL62 in quanto non ci sono prove sufficienti che tale riso non causi danni alla salute umana o all’ambiente.
Cordiali saluti
Philipp Mimkes
Coalizione contro i pericoli derivanti dalla Bayer
*****
4 ottobre 2006
Ultime notizie: la Bayer vuole venderci il suo riso biotech
Gli emissari della multinazionale biotecnologica BayerCropScience, responsabile di avere inquinato i raccolti di riso di mezzo mondo con il riso ogm LLRICE601, sono arrivati a Roma per convincere i nostri responsabili di governo che questo riso è particolarmente buono. L’inquinamento è sى avvenuto, i coltivatori americani hanno chiesto sى risarcimenti per centinaia di milioni di dollari, le esportazioni sono sى crollate, ma il prodotto è decisamente valido!
Ieri mattina, 3 ottobre 2006, è stato consegnato un messaggio di questo tono alle nostre autorità  presso il Ministero della Salute, ricevuto dal sottosegretario con delega alla sicurezza alimentare, Gian Paolo Patta. Il motivo dell’incontro, “acquisire ulteriori informazioni”. La BayerCropScience è venuta a rassicurare che la sperimentazione di questo riso è cessata dal 2001, che comunque questo riso non è pericoloso per la salute e per l’ambiente, come certificato dalla Food & Drug Administration degli USA.
Ed allora, questi inquinatori stanno premendo sul Governo italiano, come stanno facendo a livello di Unione Europea, per avere autorizzazioni alla sua legalizzazione.
Questo riso era già stato importato dalla Euricom spa di Vercelli, era stato sbarcato, ma, dalle informazioni desunte dai rapporti dei Nas,  mai commercializzato in Italia, quindi non è mai arrivato sulle nostre tavole. La Euricom spa se ne è vista mettere sotto sequestro la …modica quantità di 6700 tonnellate, ma un bel tonnellaggio era stato venduto ad Austria, Norvegia, Polonia, Germania ed Irlanda. Le nostre industrie del riso nulla sapevano? O forse sono speranzose che la UE autorizzi qualche nuovo tipo di riso ogm?
Il sottosegretario Patta ha assicurato i consumatori che tutto è sotto controllo, ma ha fatto anche osservare che proprio tre giorni fa il WTO (Organizzazione Mondiale del Commercio) ha consegnato un voluminoso dossier per ammonire l’Europa, che si ostina a porre resistenza all’invasione ogm sponsorizzata da Washington, invitando i dirigenti Europei a cambiare la loro politica “protezionistica”. Stando alle regole del WTO riguardanti il libero commercio in agricoltura, si proibisce ai paesi di imporre le loro proprie restrizioni sanitarie nazionali sulle importazioni di ogm, in quanto questo viene considerato essere una “disonesta barriera commerciale”.
Ma sono i consumatori ad avversare gli ogm, e sotto la spinta di associazioni di consumatori, di coltivatori, e per la salvaguardia dell’ambiente, la Ebro Puleva, una delle più importanti aziende importatrici di riso in Europa, con un controllo del 30% del mercato Europeo, ha bloccato tutte le importazioni di riso americano. Viene da concludere che gli Statunitensi faranno fatica a spuntarla, a convincere l’Europa a chiudere gli occhi sul riso ogm. Per il momento, glielo stanno propinando a man bassa agli Iracheni. Speriamo che non trovino il modo di introdurlo anche nei nostri risotti!

Nessun commento: